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GALLERIA NAZIONALE

La Pilotta «si fa in quattro» per stupire i visitatori

La Pilotta «si fa in quattro» per stupire i visitatori

di Monica Tiezzi

17 Giugno 2023, 03:01

Dopo sei anni di lavori, la Pilotta si presenta ai turisti - e ai tanti parmigiani che l'hanno sempre amata - in gran spolvero: nuovi spazi, opere mai viste, altre con nuovi allestimenti, una sala relax e proiezioni nel Teatro Farnese.

Quattro le nuove aree: Galleria del Teatro, Ala Nord, Passerella farnesiana con il Medagliere ducale, sala ristoro. Più un riallestimento del percorso espositivo della Galleria, ideato dal direttore del complesso Simone Verde, in linea con gli orientamenti della museografia contemporanea. «Abbiamo restaurato 60 opere, anche grazie a Chiesi Farmaceutici che ha donato 150 mila euro per ripristinare pale d'altare del '500 e '600, e finalmente riusciamo ad aprire uno spazio per il pubblico, in attesa di poter allestire una caffetteria al piano terra dei Voltoni. A inizio luglio riapriremo il Museo archeologico e presto vedremo la fine dei lavori del piazzale, investimento da oltre un milione di euro. Anche la Palatina è oggetto di una riqualificazione importante, ed è in arrivo il concorso che potrà selezionare e reclutare nuovo personale», elenca Verde.

Le novità verranno illustrate lunedì in una conferenza stampa, ma intanto la Gazzetta ha potuto fare in anteprima un viaggio nella «nuova» Pilotta.

La Galleria del teatro

Nelle sottogradinate del Teatro Farnese - spazio suggestivo con travi a vista - si aprono due ali espositive riqualificate con bacheche rosso fuoco. A destra disegni e bozzetti che - spiega Carla Campanini, funzionaria storica dell'arte della Pilotta - illustrano la riflessione rinascimentale sul teatro antico e al tempo stesso la nuova progettualità «voluta dai Farnese per dare alla scena la magnificità barocca».

Esposta in questa ala anche una scultura in stucco, un alfiere realizzato nella bottega di Luca Redi, che faceva parte del corredo statuario del Teatro Farnese andato in gran parte distrutto nei bombardamenti. «L'opera è stata restaurata con la consulenza dell'Istituto centrale del restauro ed è stata oggetto di una tesi di laurea che ha tracciato un protocollo utile per intervenire sulle altre statue superstiti», dice Campanini.

A sinistra bozzetti e progetti di messa in scena, libretti illustrati delle rappresentazioni tenute in teatro dal 1652 al 1669, allestimenti per cerimonie e matrimoni: materiale in gran parte proveniente dalla Palatina. A corredo, foto delle gradinate gremite del Farnese per il primo centenario verdiano, le rovine post guerra, il progetto ricostruttivo per il quale si battè l'allora soprintendente Augusta Ghidiglia Quintavalle.

Il cinema a teatro

Il già affascinante Teatro Farnese si arricchisce di una chicca: la proiezione, più volte al giorno, ad orari stabiliti, di immagini e suoni sul palco del teatro che ricostruiscono l'allestimento delle rappresentazioni passate e suggeriscono, con scene in movimento, l'effetto di grandiosità degli spettacoli. Il video, che dura poco più di quattro minuti, è stato realizzato con il finanziamento della Direzione generale dello spettacolo e di Cinecittà.

Lo spazio per i visitatori

L'arte, con il suo carico di emozioni, può stancare. I moderni musei propongono al loro interno spazi di ristoro e riposo. Ora ce n'è uno anche alla Pilotta, una sala (precedentemente un magazzino) sotto il palcoscenico del Teatro Farnese, accanto alla sala del trionfo da tavola e non lontano da 20 bagni (più uno spazio con fasciatoio). Divanetti di pelle nera, luci soffuse, una macchinetta con snack e bevande e - in linea con la funzione dello spazio - bacheche con piatti e ceramiche da tavola di epoca borbonica, provenienti dalla Real Fabbrica di Vetri e Maioliche impiantata a Parma dai Borbone.

L'Ala Nord

Nell'Ala Nord della Galleria, al secondo piano, dopo la sala dei fiamminghi - inaugurata l'anno scorso - e quella del manierismo parmense, qualche altro gradino porta ad un terzo piano dove, fino al 1976, era ospitato un reparto della Celere, polizia di Stato. La ristrutturazione di Guido Canali ne aveva fatto, a fine anni Settanta, uno spazio espositivo che - mantenendo intatto il progetto originario - ora è stato aggiornato. «I dipinti appesi al muro erano a rischio umidità, quelli sospesi sulle ringhiere, non più a norma con i nuovi standard di sicurezza, a rischio vibrazioni» dice Campanini.

Il piano, con parquet a pavimento, è stato diviso da pareti rimovibili - pannelli dai colori caldi e intensi che richiamano i colori dei dipinti - che creano sette salette raccolte, di grande fascino, e ampliano lo spazio espositivo. Si va da Girolamo Mazzola Bedoli (con le «Nozze mistiche di Santa Caterina» restaurate e una copia della «Madonna della scodella» di Correggio ritrovata danneggiata in un magazzino e riportata allo splendore), agli emuli di Correggio, ai Carracci (con copie dei dipinti dell'abside di San Giovanni Evangelista mai esposti prima), a Bartolomeo Schedoni, ai caravaggeschi emiliani.

Il medagliere

Nella passerella farnesiana parallela all'ala ovest, le bacheche dove erano esposte immagini (alcune realizzate in modo improvvisato con foto e copie ritagliate e incollate) che tracciavano l'evoluzione urbanistica di Parma, ora risplendono di 76 medaglie del Medagliere ducale: una raccolta del museo archeologico (le medaglie nel Complesso della Pilotta sono circa 3.000, le monete circa 18.000) mai in mostra prima.

I manufatti - dal valore celebrativo e non economico - mostrano in gran parte i volti dei sovrani e, con i ritratti dei duchi Farnese, sempre sulla passerella, svelano la genesi di un genere nuovo al XV secolo, il ritratto principesco.

Monica Tiezzi

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