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Aggressione di via Mantova

Preso a catenate per uno screzio sul posto di lavoro

Preso a catenate per uno screzio sul posto di lavoro

di Luca Pelagatti

21 Giugno 2023, 03:01

Secondo la loro versione erano andati davanti a quella azienda di via Mantova per risolvere bonariamente delle semplici divergenze di lavoro. Peccato che per farlo si sono presentati armati di due catene, un bastone di ferro e alcune bottiglie di vetro. E soprattutto che con quelle armi improvvisate hanno iniziato a picchiare cercando di fare il più male possibile.

Emergono nuovi dettagli sulla aggressione avvenuta lunedì pomeriggio davanti alla ditta Fercam nella quale un egiziano di 38 anni, dipendente della ditta di logistica, è stato affrontato e ferito da quattro uomini. Che, come detto, per fare valere le proprie ragioni hanno scelto le botte invece delle parole.

A fare luce sulla sconcertante vicenda sono stati i carabinieri della stazione di Parma Oltetorrente accorsi in via Mantova dopo che diverse telefonate di passanti e lavoratori avevano parlato di una rissa furibonda in corso.

Giunti sul posto i militari hanno trovato la vittima a terra, sanguinante e decisamente scossa ma ancora abbastanza lucida da indicare sommariamente cosa fosse successo. E chi fossero i suoi aggressori.

A quel punto le pattuglie sono partite velocemente e hanno raggiunto in via Paullo l'auto dei picchiatori che sono stati portati in caserma. Mentre un'ambulanza ha trasferito il ferito al Maggiore.

I quattro fermati, tutti tunisini tra i 28 e i 38 anni, una volta in via delle Fonderie hanno iniziato a raccontare la propria versione dei fatti che però è stata ben presto smentita da alcuni testimoni e, soprattutto, da un video. Dalle immagini che ora saranno messe a disposizione della Procura, infatti, si capisce che i tunisini non erano venuti in pace, solo per chiarire pacatamente un malinteso come da loro sostenuto, ma che, al contrario hanno aggredito l'egiziano che stava uscendo dalla ditta.

L'uomo, come è naturale, ha provato a difendersi ma la sfida uno contro quattro era troppo decisamente sbilanciata: e ben presto è stato sopraffatto ed è finito a terra tanto che, non a caso, per loro è scattata una denuncia per lesioni aggravate in concorso.

Compreso cosa fosse successo restava da capire il motivo di tanta rabbia. Per riuscirci, ancora una volta i carabinieri hanno sentito le persone che erano presenti e hanno compreso come fosse vero che tutto era nato da un diverbio professionale. Ma di un tipo decisamente particolare. Tra le 13 e le 14 delle stessa giornata infatti alla Fercam si era svolta una assemblea sindacale durante la quale i toni si erano fortemente accesi: e l'egiziano si era opposto alle posizioni portate avanti da uno dei tunisini, in rappresentanza di un comitato di lavoratori, che si era sentito offeso. Tanto da essere tornato con tre complici per, di fatto, vendicarsi.

«A Parma simili episodi sono per fortuna un caso isolato ma in altre zone, in aziende del settore logistico, ci sono stati preoccupanti precedenti simili», ammette con preoccupazione un conoscitore del mondo sindacale che racconta di un comparto complesso, spesso segnato da contrasti molto accesi e dove si creano sovente tensioni tra gli stessi lavoratori. «Ma una cosa sono i rapporti sindacali tesi: ben altra cosa sono le percosse».

Un giudizio, è certo, condiviso dalla vittima del pestaggio che ha rimediato una prognosi di un paio di settimane. Tra non molto, è la speranza, potrà rientrare al lavoro e riprendere la solita routine: probabilmente i primi tempi, però, dopo quello che è accaduto, quando si tratterà di uscire dopo il turno, si guarderà attorno con molta attenzione. E un po' di ansia.

Luca Pelagatti

© Riproduzione riservata

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