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Boschi di Carrega

Il Parco: «Casino di caccia in vendita per scongiurarne il crollo»

Il Parco: «Casino di caccia in vendita per scongiurarne il crollo»

di Monica Rossi

24 Giugno 2023, 03:01

Sala Baganza Vendere per scongiurare che un bene storico-artistico di indiscusso valore culturale vada talmente in malora da crollare, cedendo al tempo che non perdona se non vi si pone rimedio.

Parliamo del complesso del «Casino di caccia» dei Boschi di Carrega, luogo magico dove ancora oggi si respira il fascino dell’epoca di Maria Luigia: come era immaginabile, la notizia della sua messa in vendita non è passata inosservata e c’è chi chiede «perché?».

«Il rischio di perdere tutto è reale – spiega il presidente dell’ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale Agostino Maggiali -. Negli anni, non è mai mancata la volontà da parte nostra di cercare soluzioni per la sua salvaguardia. Ma oggi, la scelta è obbligata: restaurare, infatti, è solo il primo passo ed è comunque un’operazione milionaria. Il “dopo” presuppone consistenti oneri gestionali».

Infatti, per riqualificare tutto il compendio, di cui il Parco detiene i due quinti, si stima servano dai 30 ai 40 milioni di euro, cui poi vanno aggiunti i fondi necessari per garantirne la manutenzione futura. «Oltre alla nostra parte, ci sono gli immobili di proprietà della famiglia Carrega, che non può riqualificare tutto il complesso. Ecco perché dobbiamo cercare chi è in grado di investire per restituire splendore e assicurare un futuro al complesso».

A quanti già immaginano operazioni residenziali, magari con appartamenti di lusso, il presidente anticipa che non se ne parla. «Non solo non si potrà stravolgere la struttura, in pieno accordo con le tutele della Soprintendenza e dei Piani urbanistici di garanzia, ma ci saranno paletti anche per la destinazione d’uso: saranno vagliati solo i progetti di rivalorizzazione del patrimonio storico e culturale del complesso nell’interesse della collettività. Penso a una fruizione turistica sostenibile, ad attività culturali con scuole o accademie o ancora a operazioni socioassistenziale».

La direzione del Parco peraltro fa sapere che le risorse che verranno generate dalla vendita saranno reinvestite nei Boschi di Carrega. L’Ente, insomma, benché non abbia la forza economica per riqualificare il complesso, ha la invece la forza morale per salvaguardare l’eredità storica, artistica e culturale del Casino e dei suoi terreni, scrigno di biodiversità. «A volte la bellezza, per essere tutelata, va ceduta», ha aggiunto Marcella Ghiretti, direttrice dei Parchi del Ducato. Un’occasione che il presidente Maggiali auspica venga «raccolta dagli imprenditori del territorio».

Monica Rossi

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