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Il «primo non prenderle», motto celeberrimo dell'italica pedata, vale dalla serie A alla Terza categoria, B compresa. Naturalmente con alcune declinazioni più che interessanti, tipo «l'attacco è la miglior difesa». Lasciando i luoghi comuni del pallone, di certo una buona difesa è un buon inizio. Di stagione, di campionato e di partita.
Pecchia e la difesa
E analizzando sommariamente i numeri della passata stagione (nel grafico ci sono i dati di campionato e Coppa Italia ndr) del Parma si capiscono i travagli, leggi scelte complicate, di Fabio Pecchia per quanto riguarda il comparto difensivo. Tolto Enrico Delprato, praticamente sempre presente, vero stakanovista della maglia crociata, ecco che tutti gli altri, chi più chi meno, hanno giocato con lo stesso minutaggio e le stesse presenze. Certo, ricorderanno i più attenti, ad inizio stagione soprattutto la formazione la faceva più lo staff medico che non quello tecnico. Ma praticamente mai è stata scelta una cosiddetta «difesa titolare», ovvero quei quattro giocatori che (quasi) sicuramente scendevano sempre in campo, insieme salvo appunto problemi fisici. C'è stata invece una rotazione importante, anche a gara in corso tra cambi e sostituzioni.
Esperienza
A dire il vero il Parma aveva lavorato con attenzione su questo reparto, acquistando in estate quel Simone Romagnoli «pratico» a guidare la difesa e anche abituato a lottare per le zone alte della classifica. Poi si sa come è andata: prima l'infortunio poi la richiesta di essere ceduto (on serie A al Lecce) nell'ultima giornata di mercato invernale. Scelta corretta abbiamo scritto, scelta che andrà replicata anche in questa sessione estiva, magari puntando oltre che sulla bravura ed esperienza, su una convinzione più alta verso il progetto.
Un anno di più
Anche se, non va dimenticato, il Parma arriva a questa stagione con un campionato sul groppone in più, per tutti. Certo, giovani difensori ma ormai con un carico di esperienza e di minuti giocati importanti. E quel faro di riferimento già in rosa, Enrico Delprato appunto. Che tra stahione regolare, Coppa Italia e play-off è stato certamente uno dei grandi protagonisti della stagione appena conclusa.
E ora che fare?
Ora il Parma deve decidere intanto se provare a ricontrattualizzare Ansaldi (in scadenza tra quattro giorni) e poi andare con più vigore sul mercato. In entrata ma anche in uscita. Va bene il gruppo che deve crescere gara dopo gara, stagione dopo stagione. Ma la difesa deve essere una certezza. Da subito.
Sandro Piovani
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