INTERVISTA
Lazza, all’anagrafe Jacopo Lazzarini, è l’artista dei record. Classe 1994, da quando ha cominciato a fare musica ha collezionato un successo dopo l’altro. Il suo terzo album «Sirio», pubblicato nel 2022, è stato il disco che è rimasto per più settimane consecutive al primo posto nelle classifiche degli ultimi dieci anni (battendo anche il primato detenuto da Vasco Rossi che con l’album «Vivere o niente» era imbattuto dal 2011). Non solo, Lazza si è anche classificato secondo al Festival di Sanremo di quest’anno con il brano «Cenere» che, con oltre 2 milioni di riproduzioni, è stato il brano del Festival più ascoltato su Spotify. Da un palco all’altro, l’artista milanese è inarrestabile: è da poco partito anche il suo «Ouvertour Summer 2023», un tour di concerti in tutte le arene estive e i festival d’Italia che proseguirà fino a settembre. Fra le tappe c’è anche Parma. Il concerto si terrà stasera al Parco Ducale all’interno del festival «Parma Cittàdella Musica 2023», organizzato da Puzzle Concerti ed Intersuoni, con la co-organizzazione e il patrocinio del Comune di Parma, della Fondazione Teatro Regio e con il sostegno di Iren.
Questo è un anno molto importante per te perché, dopo il successo di Sanremo, sei partito alla volta delle arene di tutta Italia per il tuo «Ouvertour Summer 2023». Stasera ti esibirai sul palco del Parco Ducale, è la prima volta per te in questa città?
«La data a Parco Ducale sarà il mio primo grande concerto a Parma e questo mi rende ancora più carico perché non vedo l’ora di portare la mia musica e la mia energia sul palco ma, soprattutto, di vedere il mio pubblico e riuscire a regalare a tutti una serata indimenticabile».
Hai studiato al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e anche Parma è una città famosa per il suo Conservatorio Arrigo Boito. È stata un’esperienza formativa per il tuo percorso musicale?
«L’esperienza al conservatorio è stata sicuramente formativa perché mi ha insegnato a spaziare tra diversi generi, competenza che io ritengo fondamentale per essere considerato un artista completo. Posso dire di essermi fatto le ossa in quel posto e, soprattutto, mi ha permesso di conoscere pianisti di un certo calibro come Daniel Baremboim».
Hai detto di avere Chopin tatuato sul polpaccio, ma cosa accomuna la musica classica al rap?
«Sono dell’idea che il bello della musica è che, se la sai fare, ogni genere è compatibile e credo che la musica classica sia in grado di dare al rap un valore aggiunto: a me ha insegnato a creare delle linee musicali non convenzionali in fase di composizione di un nuovo brano. Penso che la musica classica e il rap si completino a vicenda: la classica influisce più sul modo di produrre, mentre il rap sul modo di scrivere».
Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo concerto al Parco Ducale di Parma?
«Come ogni tappa di ogni mio tour cerco di dare sempre il meglio. Sarà indubbiamente una serata assurda e piena di energia. Sono sicuro che il pubblico si divertirà molto e salterà con me! Non vedo l’ora!».
Gloria Sanzogni
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