CARO VACANZE
«Cara» vacanza addio. Sono lontani i tempi del mese al mare o dei 15 giorni in montagna. Oggi al massimo la fuga dalla città dura un weekend: i prezzi sono aumentati anche del 20% e gli italiani non riescono più a portare moglie e figli in Riviera o in Versilia. Ma neppure in crociera.
In questo 2023 le vacanze sono da «sogno»: roba da ricchi. Secondo i dati di Federconsumatori una famiglia di 4 persone per una settimana al mare in un albergo a tre stelle, viaggio, spiaggia e ristorante compresi, spenderebbe in media 5.781 euro con un aumento dei prezzi del 19%, mentre nel 2021 erano 4.151 e nel 2022 4.849. La stessa famiglia per una settimana in montagna nel 2023 spenderebbe 4.482, con un aumento del 9%, mentre nel 2021 erano 3.829 e nel 2022 4.128. E se invece scegliesse la crociera oggi spenderebbe 6.806 con un incremento del 21%, mentre nel 2021 erano 5.324 e nel 2022 5.622.
«Sono aumenti significativi - commenta il presidente di Federconsumatori Parma Fabrizio Ghidini - e in parte non giustificati. Siamo in una fase dove la domanda è forte: nell'anno pre-covid avevamo 65 milioni di turisti, poi nel 2020 erano crollati a 36 milioni, nel 2021 erano cominciati a crescere fino ad arrivare ai 68 milioni attuali. Questa forte richiesta di vacanze sta quindi contribuendo ad aumentare i prezzi, senza però nessuna precisa motivazione. E le abitudini di conseguenza cambiano: quello che vediamo dall'osservatorio regionale è che la gente è costretta a vacanze brevi legate al fine settimana o a eventi particolari».
Prezzi che «volano» e per il trasporto aereo in tutti i sensi, con biglietti che sono aumentati anche del 50% e «sono state fatte segnalazioni a Mister Prezzi, garante per la sorveglianza dei prezzi, che ha aperto un'istruttoria sulle compagnie che hanno applicato gli aumenti - prosegue Ghidini -. Come si sa ci sono compagnie che hanno il monopolio su alcune tratte e questo porta a comportamenti speculativi. Chiediamo quindi al garante di intervenire per rivedere le tariffe. Fortunatamente sul treno non c'è un aumento legato all'estate: l'incremento è tangibile solo se il biglietto si acquista poco tempo primo della partenza. E questo vale anche per gli aerei, per cui se è possibile è meglio comprare i ticket con largo anticipo per il trasporto aereo e fare un'assicurazione che in caso di rinuncia permette di accedere al rimborso. Inoltre, il consiglio è quello di effettuare le prenotazioni con le compagnie aeree e non affidarsi a siti che molto spesso hanno sedi lontane, per cui poi diventa complicato ottenere i rimborsi: i reclami alle compagnie vanno sempre fatti con raccomandata e ricevuta di ritorno e non con le Pec che in certi Paesi non hanno valore legale. In tutti i modi quando durante il viaggio si riscontra un problema di costi o di disservizi, meglio documentarli anche con delle foto e il reclamo va fatto a ridosso della fine delle vacanze, non più tardi».
Vacanze da capogiro, che non tutti possono permettersi, tant'è che si è sviluppato anche un mercato per finanziare i viaggi e i soggiorni: come? Chiedendo un prestito. «Il problema dell'aumento dei prezzi è generalizzato - conferma Carmelo Calì, vice presidente di Confconsumatori Parma -. E ancora non si conosce bene di quanto sia per singoli casi. A maggior ragione, i consumatori dovrebbero prestare attenzione quando si acquista il pacchetto turistico: bisogna controllare bene i prezzi. Perché se il pacchetto, per esempio, è stato acquistato mesi fa, l'aumento è valido solo se era già previsto dal contratto. Gli incrementi dei prezzi non possono essere fatti venti giorni prima dell'arrivo e non possono superare l'8% del prezzo complessivo del pacchetto turistico. Non solo: l'aumento non può essere ingiustificato, ma va motivato, provato e previsto. Se poi supera una certa cifra, il consumatore potrà richiedere l'annullamento del contratto, senza pagare nessuna penale e attendere il rimborso totale delle spese del viaggio».
Ma in questo 2023 quali sono gli aumenti più pesanti? «L'aumento più importante - risponde Calì - è quello dei biglietti aerei, che in alcuni casi sono quasi raddoppiati. Quello dell'aumento dei prezzi nel settore turistico è un fenomeno antico, che guarda caso si ripropone ogni anno in occasione delle ferie natalizie, pasquali e estive. E non è collegato ai costi del carburante: il problema è il periodo. Infatti sono pure aumentati i prezzi delle spiagge e delle case vacanza: il caro ombrellone si ripresenta tutte le estati e ogni anno c'è sempre una nuova giustificazione e spesso sono rincari senza una chiara motivazione. Tant'è che oggi una famiglia che vuole andare al mare ha spese molto alte, proprio per questi incrementi sproporzionati: un ombrellone e due lettini possono arrivare anche a 100 euro al giorno. Ed è un prezzo esagerato».
Ci sono già famiglie che si sono rivolte alle associazioni dei consumatori per spiacevoli avventure?
«Siamo ancora nella fase iniziale - ricorda il vice presidente di Confconsumatori -, per cui è ancora presto per avere dei resoconti dalle vacanze, ma sono tanti i parmigiani che ci telefonano per lamentarsi dell'aumento dei prezzi e hanno ragione. Insomma, in questa estate 2023 c'è la corsa agli aumenti e la caccia al pollo da spennare. E non dimentichiamoci che quando i pacchetti turistici vengono acquistati online il prezzo finale e i servizi devono essere ben chiari. Bisogna prestare molta attenzione prima di procedere al pagamento. In ogni caso, il turista può entro cinque giorni dall'acquisto annullare la prenotazione: un diritto del consumatore senza dover dare nessuna giustificazione».
Mara Varoli
LE STRATEGIE
«L’aumento dei prezzi? Non è solo una percezione, è reale: sono aumentati i voli (noi parliamo di quelli di linea), ma anche i soggiorni e la questione è generale, riguardando l’Italia, l’Europa e il mondo».
Per Lorenzo Zanichelli, dell’agenzia di viaggi «L’onda perfetta», il caro vacanze è oggettivo e generalizzato e non ci sono luoghi più costosi di altri. Questo, però, non ha costituito un calo delle richieste: «Lo abbiamo pensato, ma è stato esattamente il contrario e da noi c’è stato perfino un aumento delle prenotazioni».
La meta più ambita dai suoi clienti, a parte l’Italia «che non è gettonatissima», quest’anno è l’Egitto, sia per il mare, sia per le crociere. «Sicuramente, per quanto riguarda i voli, c’è stato un aumento superiore al 20-30% rispetto ai periodi pre-Covid – ha spiegato Raffaella Bompani, di «CartOrange viaggi» -. Questa crescita è particolarmente evidente nei mesi di alta stagione, come luglio agosto, ma si sente già tanto anche per il Natale e il Capodanno, in quel periodo che va dal 20 dicembre a dopo l’epifania: il costo voli è imbarazzante e viene premiato chi pensa alla prenotazione in anticipo».
Anche nella sua agenzia, che si occupa di viaggi particolari e su misura, la richiesta è stata comunque costante e, anzi, si è alzata rispetto all’anno scorso, dove si scontava ancora la diffidenza causata dalle normative anti-Covid: «Ormai, quasi tutti i Paesi si sono liberati delle restrizioni e le persone hanno tantissima voglia di viaggiare. Da noi, si sono registrate tante richieste per l’Africa (Kenya, Tanzania, Namibia, Sudafrica), l’Indonesia, che ha avuto un grandissimo ritorno, poi le solite Grecia, Spagna e molto Nord Europa (come Norvegia e Islanda); poche, invece, le prenotazioni per il Pacifico, dove in Polinesia, per esempio, i costi sono elevatissimi».
Milena Salvador, dell’agenzia «I viaggi del Ducato», ha un parere diverso sul tema dell’aumento dei costi: «Se si prenota sotto data, da sempre, si trova meno disponibilità e le tariffe sono più alte, mentre chi lo fa con largo anticipo, come marzo e aprile, individua costi migliori. I prezzi non sono raddoppiati come si dice: è molto importante organizzarsi prima, anche per avere più scelta». Anche Salvador sottolinea il ruolo giocato dagli strascichi post-Covid: «I voli, per esempio, ci sono ma c’è ancora un grosso problema con la mancanza di personale, dovuta al fatto che, durante la pandemia, il nostro settore è stato totalmente abbandonato e questo vale per il medio e il lungo raggio (noi lavoriamo solo con i voli di linea, mai con il low cost)».
Per l’utenza di Salvador, chi ha scelto di rimanere in Italia ha puntato sulla Sardegna, ma la maggior parte ha deciso per l’estero «dove i prezzi sono più competitivi. Per fare un esempio, costa meno andare a Minorca che in Sardegna». Una delle vacanze più desiderate, secondo «I viaggi del Ducato», resta il viaggio itinerante, per cui vengono scelti per primi gli Stati Uniti (con tour nei parchi, fatti su misura), il mare delle Hawaii, il Giappone e poi l’Africa, dal Sudafrica al Botswana, fino all’Oceano Indiano e le Seychelles, con una notevole ripresa dei viaggi di nozze, per cui la Polinesia si attesta ancora una meta interessante.
Giovanna Pavesi
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