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OMICIDIO STRADALE

Quelle tre giovani vite spezzate sulla Massese: rinviata a giudizio la donna che centrò l'auto

L'auto stava correndo ai 115/120 km all'ora, mentre su quel tratto il limite è 90

Quelle tre giovani vite spezzate sulla Massese: rinviata a giudizio la donna che centrò l'auto

11 Luglio 2023, 03:01

A poche ore di distanza se ne erano andati tutti e tre, nonostante quei corpi giovani e forti: 18 anni (compiuti solo un mese prima) Joseph Venturini, 17 Martina Karakach e 20 Renat Tonu. Poco più che ragazzini, con una fame di vita, di spensieratezza. Ma il 15 gennaio 2022, verso le 7 di sera, la loro auto fu centrata poco dopo aver superato l'incrocio tra strada Badia e la Massese, vicino a Torrechiara. Alla guida della Ford, che aveva colpito la parte sinistra della Mercedes su cui viaggiavano i tre ragazzi, una 57enne residente a Langhirano: accusata di omicidio stradale aggravato, è stata rinviata a giudizio dal gup Purita, come richiesto dal pm Vallario. Numerose le parti civili costituite: i genitori e i nonni di Martina, i familiari e due nonni di Renat, oltre che il padre e la nonna materna di Joseph. L'accusa ha però riconosciuto alla donna alla guida della Ford l'attenuante del fatto che Tonu, il ragazzo al volante della Mercedes, non avrebbe potuto guidare quell'auto così potente perché aveva conseguito la patente da meno di un anno. Inoltre, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane non avrebbe rispettato la precedenza immettendosi sulla Massese.

La donna della Ford, però, avrebbe pigiato troppo sull'acceleratore: l'auto stava correndo ai 115/120 km all'ora, mentre su quel tratto il limite è 90. Quando si è trovata davanti la macchina dei ragazzi non è riuscita a frenare o a tentare una deviazione in extremis. Uno scontro devastante che ha scaraventato la Mercedes in un campo, a una trentina di metri dal punto in cui c'è stato l'impatto. La Ford è schizzata lungo la stessa traiettoria fermandosi però tra l'asfalto e la cunetta: la parte anteriore era completamente distrutta, ma l'abitacolo ha retto, e la donna, pur avendo riportato alcuni traumi, non è mai stata in pericolo di vita.

I consulenti delle varie parti sono stati esaminati durante l'udienza preliminare. Ma la «guerra» sulle relazioni tecniche è destinata a proseguire durante il processo.

G.Az.

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