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West Nile, nel Parmense tanti uccelli uccisi dal virus

West Nile, nel Parmense tanti uccelli uccisi dal virus

di Chiara De Carli

25 Luglio 2023, 03:01

C’è chi ipotizza che ci sia un legame con l’alluvione della Romagna, chi invece se la prende con le nuove disposizioni per la disinfestazione dalle zanzare - che ora privilegia i trattamenti antilarvali e consente quelli adulticidi solo da metà luglio in poi -, ma la preoccupazione per il virus West Nile nel parmense è comunque reale, soprattutto da quando, proprio nella nostra provincia, è stato registrato il primo caso in Italia del 2023.

Già dalla fine di aprile, la regione Emilia Romagna ha attivato il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi elaborato per prevenire e limitare la circolazione dei virus responsabili di Dengue, Chikungunya e Zika e che prevede l’impegno corale di pubblico e privato per evitare il proliferare delle zanzare che trasportano il virus, ma il West Nile sembra essere ugualmente «dietro l’angolo».

Casi a Salso
Già lo scorso 19 giugno, in un parco di Salsomaggiore, sono stati infatti recuperati alcuni uccelli morti: inviati all’istituto zooprofilattico per le verifiche del caso, cinque di loro sono risultati positivi al virus. E le morti «sospette» sono continuate giorno dopo giorno in un’area sempre più ampia.

«Anche la settimana scorsa, a Salsomaggiore, abbiamo recuperato una decina di corvidi, alcuni già morti e altri agonizzanti – ha rivelato Ivano Chiapponi del Rifugio Matildico – ma sono settimane che stiamo registrando uccelli positivi al virus».

Non solo pennuti
La diffusione del virus negli uccelli selvatici non è però un problema solo per i pennuti - che solo raramente sviluppano la forma neurologica che li porta alla morte – ma anche per gli equini e l’uomo. Anche se la casistica rivela percentuali molto basse di mortalità sia per gli uomini che per gli animali, nel 20% dei soggetti colpiti la malattia porta sintomi comunque fastidiosi e debilitanti. Ed essere contagiati non è così improbabile se le zanzare infette, il «vettore» del West Nile, hanno la possibilità di aumentare esponenzialmente.

Fare la propria parte nel contenimento degli insetti è quindi ancora più necessario, mettendo in atto anche nei propri cortili e balconi le buone pratiche per evitare il proliferare di zanzare ed effettuando i trattamenti larvicidi e adulticidi.

Chiara De Carli

© Riproduzione riservata

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