LUTTO
«Amata e amante di tutto ciò che la circondava: raccogliamo i valori che Susanna ci ha lasciato».
Don Giuseppe Mattioli accoglie così la grande «famiglia» della 32enne morta in un terribile incidente in Germania. Una famiglia che si sorregge a vicenda, perché il dolore non conosce pace.
Nella chiesa dello Spirito Santo in via Eurosia ci sono tanti giovani, i volontari della Croce rossa in divisa e le sue inseparabili amiche, con margherite e gigli gialli, il suo colore preferito. Intorno alla bara di legno chiaro ricoperta di girasoli e rose rosse c'è un'intera comunità che piange «una ragazza buona, altruista, solare e generosa, sportiva», continua don Mattioli. Una comunità che si unisce per dare forza a papà Pierluigi, a mamma Patrizia, alla sorella Alice con Matteo, al fidanzato Marco, agli zii e ai cugini. E per pregare con loro, davanti a quella bellissima immagine che ritrae Susanna a braccia aperte in un «paradiso» di fiori: «È un momento di dolore e speranza - sottolinea il parroco -. Sentitevi tutti a casa oggi, nella stessa casa che frequentava Susanna con la sua bella e numerosa famiglia. Nessuno vive per stesso, nessuno muore per se stesso: quando per la prima volta ho letto la notizia che ci ha gelato tutti ero in montagna con i ragazzi. Lei, traduttrice e interprete, mi sono chiesto come interpretare questo tragico fatto, come tradurlo. Un fatto che non trova risposte, se non nel silenzio. E allora ci lasciamo guidare da una parola che diventa speranza: è la parola di Gesù "Io sono la resurrezione e la vita", chi crede in me vivrà. Una parola che può rompere il silenzio e tradurre il mistero della morte».
È una preghiera molto partecipata con il canto dell'Alleluia. Una preghiera per riabbracciare ancora una volta Susanna, laureata in Lingue, traduttrice tecnico-scientifica dall'inglese e dal francese e interprete. Lavorava nello spazio di coworking di Officine On/Off di strada Naviglio Alto. E tutti avevano stima in lei, perché capace di fare squadra con competenza e professionalità. «Una grande lavoratrice» come ricorda don Mattioli, con la stessa passione che metteva nello sport: nell'atletica e nella pallavolo. «A soli 32 anni è arrivata a compimento - dice nell'omelia il parroco - e noi non riusciamo a concepirlo: è stata rubata in modo fulmineo e Marco l'ha vista scomparire. Ci ha lasciato tanti valori e quel sorriso splendido per tutti: lasciamoci contagiare da questa bella creatura. Mentre ci uniamo nel dolore la nostra fede aumenta. Signore mio illumina il nostro cammino, raccogliendo i valori che Susanna ci lascia e quel senso di solidarietà che lei ci ha insegnato, in un clima di fratellanza e carità». Poi il don si ferma: «Chi crede nel Signore anche se muore vivrà». Dal 2008 Susanna Oddi era volontaria della Croce rossa: «Una persona sensibile - non dimentica il presidente Giuseppe Zammarchi - e un esempio importante, perché rappresentava tutti i principi della Cri. Non l'abbiamo mai vista arrabbiata e sapeva dare la spinta agli altri per affrontare anche le situazioni più complicate. Susanna era volontaria dal 2008 e ha iniziato sull'ambulanza per poi occuparsi dei servizi sociali. Per oltre 10 anni è stata responsabile del gruppo giovani, impegnato nelle attività della casa per anziani. Ha lavorato anche all'Hub di Baganzola per aiutare i profughi e per il Rfl che si occupa di mettere in contatto le famiglie che vivono lontano. Durante gli anni del Covid si è anche occupata di portare la spesa e i farmaci agli anziani e alle persone fragili che non potevano uscire. È una grossa perdita per tutti noi».
Sulle note di «Imagine», la cugina Donatella le dedica una poesia: «Mare in burrasca come tristi pensieri/Chissà cosa hai pensato/Chissà se sorriderai... Vola tra le farfalle più belle/lascia quel soffio, quel battito d'ali che sempre sentiremo al tuo passaggio».
Mara Varoli
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