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LOTTA ALLA POVERTA'

Reddito di cittadinanza, lo stop via messaggio a 371 famiglie. Il sindaco: «C'è forte preoccupazione»

Reddito di cittadinanza, lo stop via messaggio ricevuto da 371 famiglie. Il sindaco Guerra: «C'è forte preoccupazione»

di Pierluigi Dallapina

05 Agosto 2023, 03:01

Chi può farlo vada a lavorare, ordinano il Governo e la maggioranza di centrodestra, mentre nelle città, soprattutto in quelle del Mezzogiorno, quelle dove povertà e disoccupazione sono a livelli record, scoppia la protesta per lo stop al reddito di cittadinanza annunciato dall'Inps a 169mila famiglie in tutta Italia con un messaggino stringato. Nel mezzo ci sono i sindaci di ogni colore politico, che da nord a sud chiedono a Roma certezze, e fondi, per gestire lo smantellamento del reddito di cittadinanza. «Mi auguro che arrivino presto dal Governo correttivi e risorse, perché le amministrazioni comunali non possono essere lasciate sole».

Il sindaco Michele Guerra, nonostante le ferie, resta in contatto con gli uffici del settore Welfare per capire che impatto abbia avuto anche su Parma l'sms dell'Inps che annunciava la sospensione dell'erogazione del reddito. «I telefoni dei nostri servizi sociali sono tempestati di chiamate da parte di persone che cercano di capire cosa accadrà dopo la sospensione del reddito di cittadinanza. Certo, Parma non vive le emergenze che si stanno riscontrando a Napoli, Palermo o Catania, ma anche in una città come la nostra c'è forte preoccupazione». Sia tra coloro a cui il reddito è stato improvvisamente tolto, sia all'interno della macchina comunale.

La sforbiciata parmigiana

Prima delle analisi, partiamo dai numeri. A Parma e provincia sono 2.702 i nuclei (pari a 5.148 persone coinvolte) che percepiscono il reddito di cittadinanza per un importo medio mensile di 485 euro, mentre la scorsa settimana sono 371 i nuclei che hanno ricevuto l'sms dell'Insp che annunciava loro lo stop all'erogazione degli importi a partire dal 1° agosto. Il messaggio è stato inviato a quei nuclei in cui non sono presenti disabili, minori o persone over 65. La sforbiciata che ha colpito il Parmense è, in valori assoluti, al terzo posto in Emilia-Romagna dopo i tagli applicati a Bologna (-1.245) e a Modena (-396). Dall'Inps però anticipano che nelle prossime settimane, probabilmente a fine agosto, dovrebbe partire un altro invio massiccio di sms per annunciare ulteriori tagli. Solo che i prossimi sms dovrebbero essere inoltrati evitando quell'effetto sorpresa che ha scatenato tante polemiche in giro per l'Italia. Parma compresa, come dimostra il dibattito di lunedì in consiglio comunale fra la maggioranza di centrosinistra e il gruppo di Fratelli d'Italia.

Questioni di «stile»

«Il reddito di cittadinanza è una misura che, dal punto di vista sociale, ha dato risultati concreti, ma è stata tolta con un sms. Un messaggio oltretutto imprudente che non contiene informazioni necessarie, poiché il senso della comunicazione dell'Inps è: non avete più il reddito di cittadinanza, quindi rivolgetevi ai servizi sociali». E qui, secondo il sindaco Guerra, da questione di stile si passa ad emergenza sociale, invitando migliaia di «sospesi» a dirigersi sui Comuni. «Se il cittadino non si sente tutelato dallo Stato cosa fa? Si rivolge ai sindaci e ai Comuni, veri e propri avamposti in grado di misurare gli effetti pratici delle decisioni prese a livello politico. Altrove si può dibattere di ideologie, ma non nella politica locale, perché ogni giorno si misura con la realtà. Non è quindi un caso se amministratori di centrodestra e centrosinistra muovono al Governo le stesse critiche. Speriamo che ci siano presto dei correttivi. Non possono lasciare soli i Comuni». Il sindaco rimprovera al governo Meloni la mancanza di informazioni su come dovranno essere gestite le migliaia di nuclei rimasti senza reddito di cittadinanza. «L'esecutivo ha tutto il diritto di criticare il reddito, ma nel momento in cui lo toglie deve dire come il sistema del welfare dovrà affrontare l'emergenza».

Emergenze e contromosse

Cosa fare, dunque? «La prossima settimana abbiamo convocato una riunione con i Centri per l'impiego e i sindacati per riuscire a capire cosa rispondere alle persone». Ma la sforbiciata ai percettori del reddito di cittadinanza è solo una delle emergenze che, secondo il sindaco, il Governo scaricherebbe sugli enti locali. «Anche la gestione dei flussi migratori, soprattutto per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati, è un'emergenza che va a gravare sui servizi sociali, un settore che già gestisce una mole crescente di problemi. I Comuni non si tireranno mai indietro, ma hanno bisogno di aiuti importanti, servono iniezioni di risorse e di personale, altrimenti rischiano di non farcela. Nel momento in cui arrivano emergenze improvvise causate dai provvedimenti del Governo, sorgono preoccupazioni. E in questo caso, a livello nazionale, è mancata l'analisi di quali misure adottare una volta tolto il reddito di cittadinanza».

Pierluigi Dallapina

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