Fidenza
Tanti i successi dell’ultima stagione del bodybuilder fidentino Enrico Magnani per un totale di 18 podi: 11 primi posti, compresi 3 overall, 3 secondi posti, 4 terzi posti.
«Sono soddisfatto non solo per come è terminata la stagione agonistica ma anche per aver portato a 45 anni la miglior forma fisica che fossi mai riuscito a raggiungere. Se non fosse per il sostegno della mia signora Claudia, per i consigli dei miei allenatori Tosco e Stefania e dei miei partner tra cui Fitness Bosi sicuramente i risultati sarebbero stati peggiori. Ho mille difetti ma uno dei miei pochi pregi è la determinazione, mantenere per 6 mesi una alimentazione controllata al grammo ed allenamenti molto intensi, anche due al giorno, 7 giorni su 7, non è più un sacrificio ma un passaggio obbligatorio per concretizzare i miei obiettivi».
Il vero ostacolo lo ebbe a fine primavera 2022, quando le diagnosticarono erroneamente, da istologico, un sarcoma aggressivo nella coscia sinistra.
«Per tre mesi stetti con la falsa consapevolezza che la mia vita sarebbe cambiata drasticamente. Non nego che una delle prime cose alle quali ho pensato è stata: “Non potrò più fare il culturista”. Poi la lieta notizia dell’errore, e nuovamente la possibilità di riprendere la mia vita per le redini. Alcune cose sarebbe meglio non succedessero ma alla fine nella vita tutto serve e noi siamo il frutto delle esperienze positive e sopratutto negative che ci capitano lungo il cammino. Dopo una notizia simile, 6 mesi a pollo e riso sono una passeggiata, la mia solidarietà va a tutte le persone che convivono con queste malattie. Quando mi sono reso conto con quanta facilità tutto può terminare ho realizzato che avrei dovuto inseguire e realizzare i miei sogni a tutti i costi, e per ora così è stato. Tra tutte, Ifbb Fit Italy, Italiani NPC Pro League, Europei WPF, Mondiali e Italiani C.I.B.B.».
Qual è stata la competizione che più l’ha emozionata?
«I campionati Europei W.P.F. tenutisi a Bruxelles. Non tanto per la qualifica, due terzi posti, ma per la quantità di spettatori e per il loro incoraggiamento. In Italia questa disciplina è poco capita ed accettata».
Valentina Cristiani
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