Nel nuovo Parma
Fabio Pecchia non finisce di stupire. Se nella scorsa stagione aveva fatto della rotazione dei ruoli e del coinvolgimenti di gran parte degli effettivi un vero e proprio mantra, quest'anno è partito con linee-guida un diverse. Il Parma ha disputato nel suo precampionato (da sabato a Bari con la Coppa Italia inizia la vera e propria stagione ufficiale) quattro test amichevoli, tutti di notevole spessore. Ebbene, nelle ultime tre uscite la formazione titolare è rimasta praticamente identica, mentre il minutaggio di chi partiva dall'inizio è andato aumentando. S'è visto raramente in estate un modello gestionale del genere. Qualcuno ne fa le spese, ad esempio Cobbaut e Juric, e lì potrebbero esserci precise scelte tecniche che preludono a una cessione, qualcun altro invece, tra i prescelti titolari, ne approfitta per crescere di condizione e mettersi in luce. Tra questi c'è Dennis Man, autore del gol crociato a Elche e comunque di positive prestazioni anche contro Bochum e Sassuolo, mentre lo spezzone da subentrante con la Fiorentina lo aveva giocato svogliatamente. E' un fatto così che il decantato Partipilo, che gioca esattamente nella sua posizione, gli ha fatto tre volte la panchina.
Che sia la volta buona?
I discorsi su Man sono stati fatti e rifatti dato che è al Parma da due anni e mezzo.
E' un giocatore dalle doti tecniche sopraffine e in diverse occasioni le ha messe in campo. A Elche ha speso anche qualcosa in più: è stato lui in una fase di pressing alto a rubare a un avversario il pallone che poi, lavorato da Estevez, Sohm e Bonny, gli è ritornato sui piedi consentendogli di dribblare in bello stile il portiere e insaccare. Peccato però che sia tremendamente altalenante, vada a strappi e fiammate, sia nell'arco della gara, sia sul lungo periodo. Gli atteggiamenti poi non sono sempre stati costruttivi, votati al bene della causa. Il 26 agosto compirà 25 anni quindi calcisticamente non è certo imberbe. Se capirà che i fuoriclasse sono tali se sanno inserirsi nella squadra, potrà fare bei passi avanti, altrimenti resterà una pur talentuosa aletta da serie B che ogni tanto cava un coniglio dal cilindro sgualcito. Il fatto che dopo tre stagioni passate in Italia non sia arrivata al Parma una sola offerta ragionevole per il suo cartellino (che fu sconsideratamente pagato all'epoca oltre 12 milioni) dovrà farlo riflettere.
Nelle scorse settimane si era a lungo parlato di una sua cessione, tanto che i soliti maligni vedendolo utilizzato con tanta continuità ipotizzavano che fosse «in vetrina», tant'è che continuano a circolare nomi di esterni come Canotto o Caso. Il suo agente anche pochi giorni fa ha anticipato che lui e Mihaila rimarranno al Parma Ecco, se sarà così ce li aspettiamo entrambi più partecipi, anima e corpo, alla causa crociata.
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