INCENDIO: LA VITTIMA
La donna che ha perso la vita nell’incendio divampato ieri mattina all’alba alla «Casa di Arianna» di viale Tanara, una struttura per anziani e disabili gestita dalla cooperativa sociale «Il Quartiere di Avitas», si chiamava Adreana Borella e aveva 62 anni.
Originaria della piccola frazione di Fiori di Bore (in Valceno), era stata vittima nel 2017 di un gravissimo incidente stradale sulla strada provinciale di Varano Melegari, dovuto con ogni probabilità a un colpo di sonno mentre era alla guida della sua macchina e occorso comunque senza il coinvolgimento di altri mezzi: i traumi subiti l’avevano costretta all’immobilità degli arti inferiori e per questo era stata a lungo in cura in una struttura adibita alla rieducazione funzionale e al recupero dell’autonomia.
Per garantirle le cure necessarie, si era mossa per lei anche l’associazione «Filippo Ferrari Vittime della strada», che aveva devoluto il ricavato della «Rider’s Night 2017» alla copertura di sessanta sedute di cure fisioterapiche necessarie per incrementare il suo percorso riabilitativo.
Scosso dalla notizia il sindaco di Bore Diego Giusti, che conosceva molto bene la sventurata vittima dell’incendio di ieri fin da quando era piccolo, essendo la Borella stata una sua vicina di casa. «Adreana – spiega il primo cittadino – era seguita anche da noi come amministrazione comunale, perché disabile con moltissimi problemi dovuti proprio all’incidente stradale. Sono profondamente addolorato per la sua improvvisa e tragica scomparsa». Giusti ricorda chi era Adreana Borella: «Era nata a Londra, dove i suoi genitori si erano trasferiti da giovani. Dopo qualche anno, erano tornati tutti a vivere in Italia e lei in particolare passava molto tempo a Bore, dividendosi tra il nostro comune e Lavagna, in Liguria, dove con l’ex compagno aveva avviato una scuola di ballo. Era peraltro una bravissima ballerina, amava molto l’inglese, il mare ma anche i monti di Fiori di Bore. L’incidente verificatosi qualche anno fa nei pressi di Varano l’aveva purtroppo segnata, lasciandola paralizzata».
Adreana Borella era ormai sola e si era affidata a pochi famigliari (in particolare a una cugina stretta, una cognata e una nipote) e a un amministratore di sostegno per la gestione del suo patrimonio.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata