TRAGEDIA
Prima le voci, poi l'odore acre e infine le fiamme. C'è chi ha telefonato immediatamente alle forze dell'ordine per dare l'allarme e chi, con sprezzo del pericolo, è uscita di casa e si è prodigata per dare una mano. Entrambe non ci hanno pensato un attimo e hanno fatto la loro parte nella drammatica mattinata di ieri. Una giornata che si è conclusa con un bilancio pesantissimo: un'ospite della struttura protetta di viale Tanara è morta e dodici persone sono rimaste intossicate. Ma anche per chi abita vicino alla «Casa di Arianna» l'alba di ieri è stata da incubo come hanno raccontato due donne che abitano nel condominio proprio dietro a quello andato a fuoco.
«La mia finestra non era del tutto chiusa - racconta una di loro - e sono stata svegliata da un odore acre di fumo. Poi ho sentito delle voci che poi si sono trasformate in vere e proprie urla. A quel punto ho guardato fuori dalla finestra e ho visto il fuoco. E poi c'era sempre quell'odore fortissimo. Ho capito subito che stava succedendo qualcosa di terribile, proprio qui a due passi da me. Ho telefonato subito per dare l'allarme. Paura? Certamente ne ho avuta. Ma molto più grande è il dispiacere per chi ha perso la vita oppure è rimasto intossicato».
Un'altra donna, Monia, che vive nello stesso condominio vicino alla «Casa di Arianna» ha, invece, addirittura dato una mano ai soccorritori. Ha fatto quel che ha potuto, ma il suo comportamento è stato prezioso per tranquillizzare due ospiti.
«Sono stata svegliata dal rumore e dalle voci di alcune persone. In seguito ho visto le fiamme, uno spettacolo terribile - racconta -. Ho preso subito il telefono e ho chiamato il 113. Poi ho visto i vigili del fuoco, erano già lì. Sono arrivati subito».
Anche lei, però, ha fatto la sua parte. «Sono uscita dal mio appartamento e mi sono avvicinata alla casa protetta - continua -. C'era una ragazza molto spaventata che urlava. Io l'ho presa per mano e l'ho fatta allontanare. Ho cercato di calmarla. E così ho fatto anche con un uomo sulla sedia a rotelle. Anche lui era molto spaventato. Devo dire che un po' di paura l'avevo anch'io ma non potevo non fare nulla. Dovevo dare una mano».
Nonostante la città sia quasi chiusa per ferie, sono stati diversi quelli che nella zona hanno assistito alla tragica scena. «Ho visto i mezzi dei vigili del fuoco e le ambulanze - commenta un uomo che abita poco lontano -. Ho pensato subito a una tragedia. E infatti non mi sono sbagliato».
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