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Aggressione

Agguato alla sindacalista Uil: c'erano già state minacce

Agguato alla sindacalista Uil: c'erano già state minacce

di Michele Ceparano

24 Agosto 2023, 03:01

Se li è trovati alle spalle mentre apriva la sede della Uil in via Bernini. Come se si fossero materializzati dal nulla. Non per rubare, ma per mettere a segno un atto intimidatorio. Poi, quei due uomini, a volto scoperto e intorno alla trentina, l'hanno seguita all'interno e uno di loro l'ha colpita a un braccio con un cacciavite. Nel mirino è finita una dirigente sindacale della Uiltrasporti Emilia-Romagna di Parma che, nell'aggressione, ha riportato lievi ferite. Ma tanto spavento e indignazione.

L'aggressione

Il raid contro la sindacalista, dirigente del settore trasporti e ambiente e molto impegnata anche in quello delicato della logistica, è scattato ieri mattina alle 8,30. La donna, trovandosi i due di fronte all'entrata degli uffici di via Bernini, in zona Crocetta, sul momento deve aver pensato a persone che avevano bisogno di una consulenza sindacale, o che fossero lì comunque per ragioni di lavoro. Entrata, e aperto il suo ufficio, se li è visti invece venirle minacciosamente contro e colpirla con un cacciavite. Senza pronunciare una sola parola. Poi, dopo l'aggressione, la coppia di uomini si è data alla fuga a bordo di un'auto parcheggiata all'esterno. La donna – che ancora ieri pomeriggio si trovava all'ospedale per effettuare alcuni esami come il vaccino antitetanico, ma anche per un calo di pressione – non è purtroppo riuscita a vedere il modello o il numero di targa. Ha, però, visto bene i due in faccia e l'identikit potrebbe aiutare la polizia di Stato, immediatamente intervenuta con le Volanti, che sta indagando sull'episodio, a rintracciare gli aggressori.

Le minacce

L'aggressione di ieri potrebbe essere collegata a un altro episodio di cui è stata vittima sempre la stessa sindacalista quando, qualche mese fa, qualcuno le ha fatto trovare un foglio con scritte minacciose nei suoi confronti. Il messaggio minatorio era stato lasciato sotto il tergicristallo della sua auto che, particolare ancora più inquietante, la donna, che appena martedì aveva partecipato a un'assemblea in un'azienda del settore della logistica, aveva parcheggiato sotto la sua abitazione. Un modo per farle capire «sappiamo dove abiti».

Scritte sui muri

L'aggressione di ieri mattina e le minacce alle medesima sindacalista fanno inoltre il paio con un altro grave episodio andato in scena qualche mese fa quando, sui muri della sede di via Bernini, erano comparse scritte no vax e accuse di nazismo al sindacato. Un gesto accompagnato, come aveva raccontato il coordinatore della Uil Mario Miano, da un episodio, accaduto il giorno prima, quando in un bar vicino alla sede erano stati lasciati dei volantini con slogan e contenuti che ricordavano proprio le scritte comparse sulla facciata degli uffici del sindacato.

Il raid in via Mantova

Ma l'ultima aggressione non può non far tornare alla mente un altro grave episodio accaduto a giugno all'uscita di una ditta di logistica, la Fercam di via Mantova, dove un dipendente, un 38enne di origine egiziana, era stato vittima di una spedizione punitiva. Ad attenderlo quattro tunisini armati di catene, bottiglie di vetro e un bastone. Un raid al termine del quale il dipendente era finito all'ospedale con una prognosi di qualche settimana. Il commando, invece, era stato preso subito dai carabinieri e le indagini avevano appurato che l'aggressione era maturata dopo un'assemblea sindacale in cui i toni erano stati particolarmente accesi. In particolare, l'egiziano si era scontrato verbalmente proprio con uno dei tunisini, poi tornato con gli altri tre per fargliela pagare. Un episodio che non è collegato con quello di ieri, ma che, aveva spiegato ai tempi un conoscitore della realtà sindacale, testimonia come, «specie la logistica, sia un comparto complesso e spesso segnato da contrasti e tensioni».

Michele Ceparano

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