«Il piccolo Koda sbranato nel parco da un rottweiler». La padrona: «È balzato sul mio cagnolino come una furia»

Tutto è successo in pochi attimi. Il piccolo Koda, un barboncino nano di cinque mesi e mezzo, non ha neppure avuto il tempo di entrare nell'area cani di via Bramante, nel quartiere Montanara.

Appena la sua padrona ha aperto il cancello d'ingresso è balzato su di lui un rottweiler, aggredendolo con alcuni morsi risultati fatali. Inutile la corsa dal pronto soccorso veterinario dove non hanno potuto fare niente per salvarlo.

L'accaduto

Il fatto è successo nel tardo pomeriggio di mercoledì, verso le 19,30. Emilia Manfredi, ancora sotto choc per l'accaduto, ripercorre gli ultimi istanti di vita del cagnolino della propria figlia Maia. «Sono entrata altre volte nell'area cani di via Bramante - spiega Emilia Manfredi -. Terminate le vaccinazioni infatti, il veterinario ci aveva detto di fare socializzare Koda con gli altri cani e così abbiamo fatto».

Prima di entrare la donna avrebbe chiesto ai padroni degli altri cani se c'erano pericoli. «Ho chiesto, come sempre, ai vari padroni dei cani che erano già all'interno se ci fossero rischi per Koda - racconta -. In altre occasioni, alcuni proprietari mi avevano chiesto di aspettare e, prima di ieri (mercoledì ndr) non c'erano mai stati problemi di nessun tipo. Ogni volta che c'erano rischi facevo una passeggiata all'esterno e poi entravo in un momento successivo».

Emilia Manfredi assicura di aver domandato espressamente anche ai padroni del rottweiler se il cane fosse aggressivo. «Ho chiesto a una signora che ho poi scoperto essere la madre della padrona del cane - precisa -, se fossero rischioso entrare per Koda. Lei però mi ha rassicurato dicendomi: “È buonissimo, soprattutto coi cuccioli. Entri pure tranquilla”. A quel punto, sbagliando, mi sono fidata».

L'aggressione

Appena aperto il cancello dell'area cani il rottweiler si sarebbe fiondato sul piccolo Koda, aggredendolo. «Mi sono avvicinata al cancello e appena ho aperto, ho visto quel grosso cane balzare su Koda - afferma Emilia Manfredi -. A quel punto mi sono girata d'istinto perché temevo che volesse aggredire anche me. Era una furia. Non ho mai visto nulla del genere nella mia vita. Koda era ancora al guinzaglio, l'ho portato subito fuori dall'area cani, tenendolo in braccio, ma ho capito che era successo qualcosa di terribile».

Immediata la corsa al pronto soccorso veterinario, rivelatasi inutile, a causa delle ferite riportate da Koda.

Il referto del veterinario

Il referto dell'ospedale veterinario sembra lasciare pochi dubbi sull'accaduto. Il medico veterinario che ha visitato Koda dichiara che il cane «presenta segni inequivocabili di ferite da morso di un altro animale o animali». Viene inoltre precisato che il cane è arrivato al pronto soccorso «già deceduto» e che l'aggressione ha provocato «lesioni che hanno causato il decesso».

«Ancora sotto choc»

La padrona di Koda ieri mattina si è rivolta ai Carabinieri per raccontare l'accaduto ma sta ancora valutando se sporgere denuncia. «Siamo ancora sotto choc per l'accaduto - conferma Emilia Manfredi - probabilmente chiederemo aiuto ad un avvocato per capire come muoverci».

Cosa si rischia

Le conseguenze per i padroni e il cane aggressore variano a seconda delle strade che verranno eventualmente intraprese. Se i padroni di Koda dovessero dimostrare il mancato rispetto del regolamento comunale per il benessere animale, scatterebbe soltanto una sanzione amministrativa per l'aggressore.

In caso di denuncia di per omessa custodia, può essere richiesto un risarcimento per l'accaduto e i padroni rischiano anche conseguenze a livello penale, anche se è piuttosto raro che accada. Può inoltre essere disposto il sequestro del cane. Se questo accade l'animale entra in canile e viene sottoposto ad accertamenti.

Luca Molinari