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Cantiere fermo alla «Don Milani». La Lega attacca: «Tradite le promesse elettorali»

Cantiere fermo alla «Don Milani». La Lega attacca: «Tradite le promesse elettorali»

di Pierluigi Dallapina

28 Agosto 2023, 03:01

Del cantiere è rimasta solo la recinzione, perché attorno alla scuola «Don Milani» non c'è più nessuno che lavori. In via Montebello è così da settimane e l'immobilità del cantiere non è passata inosservata, dato che le opere dovevano essere finite da un pezzo e l'anno scolastico è alle porte. Il rischio, anzi, la certezza è che la prima campanella suonerà mentre i lavori saranno ancora in corso, sempre che l'impresa riesca a garantire la ripresa delle attività. A sollevare la polemica, e a puntare il dito contro l'amministrazione comunale, sono la deputata e consigliere comunale leghista Laura Cavandoli e il suo collega di partito in consiglio regionale Emiliano Occhi. Mentre Francesco De Vanna, assessore ai Lavori pubblici, assicura che il cantiere - di cui ammette i ritardi precisando però che «il Comune non ha responsabilità» - non creerà disagi agli alunni e alle attività didattiche.

Cantiere e «annuncite»
«I lavori nella scuola primaria Don Milani dovevano terminare nello scorso febbraio, almeno secondo quanto promesso dall’amministrazione comunale a ridosso delle elezioni della primavera dell’anno scorso. Inoltre, non dovevano esserci limitazioni nell’utilizzo dell’area pertinenziale alla scuola e nessun disagio per gli studenti. Purtroppo così non è stato e tuttora non è. Adesso la situazione è alquanto preoccupante: è ancora aperto il cantiere che occupa anche l’area circostante la scuola, ma soprattutto i lavori sono bloccati e sicuramente non saranno terminati per l’imminente riapertura della scuola, il 15 settembre». La denuncia arriva da Laura Cavandoli, deputata e consigliere comunale della Lega.

L’amministrazione, ricorda, aveva promesso che la sistemazione del piano seminterrato sarebbe stata portata a termine «entro la primavera 2023, poi a gennaio il termine fu “rimodulato” dall’assessore De Vanna a maggio 2023. Oggi tutto è fermo e si presume che una volta ripartito il cantiere saranno necessari almeno 5 mesi di lavori». Per far luce sulla vicenda, Cavandoli ha presentato un'interrogazione indirizzata al sindaco e alla giunta.

«I lavori della scuola Don Milani dovevano contribuire alla richiesta di ulteriori spazi scolastici in quella zona della città che ha avuto una grande espansione. Proprio a ridosso della consultazione elettorale fu assicurato ai genitori che i lavori sarebbero stati realizzati per lo più nell’estate 2022 per concludersi in 8 mesi», rincara la dose il consigliere regionale leghista Emiliano Occhi. «Forse la giunta Guerra si è già fatta contagiare dalla “annuncite” del suo predecessore».

Soluzione complicata
L'assessore De Vanna lo ammette senza giri di parole: «Alla Don Milani i lavori al piano seminterrato sono fermi da circa tre settimane, perché l'impresa è in forte difficoltà». In Comune però non restano a guardare. «Cerchiamo di aiutare l'impresa in ogni modo. Parma infrastrutture sta pagando direttamente i subappaltatori. Abbiamo anche versato i contributi previdenziali per permettergli di incassare il maturato».

Per ora, la spinta dell'amministrazione non è bastata per rimettere in moto un cantiere che costa 1,2 milioni di euro, destinati al miglioramento dell'antisismica dell'edificio e alla sistemazione del seminterrato, che dovrà ospitare la biblioteca e l'aula di informatica, così da avere più spazio da dedicare alle aule negli altri piani della scuola.

«Al momento le opere sono completate al 65-70%», continua De Vanna, che cerca di rassicurare famiglie e insegnanti. «I ritardi sono oggettivi, ma non comprometteranno il regolare avvio dell'anno scolastico. I lavori potranno andare avanti in parallelo allo svolgimento delle lezioni».

Le prossime settimane saranno decisive per sapere se l'impresa riuscirà a riprendere e a portare finalmente a termine un cantiere che inizialmente doveva finire sei mesi fa. «Il nostro obiettivo - promette l'assessore - è di finire i lavori entro Natale». Quattro mesi non sono pochi, ma quello degli appalti pubblici è un mondo molto complicato.

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