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L'ambasciatore dell'Uzbekistan ieri in città

Parma guarda all'Asia centrale: un meeting per la cooperazione

Parma guarda all'Asia centrale: un meeting per la cooperazione

di Francesco Bandini

31 Agosto 2023, 03:01

Una grande tavola rotonda per spalancare le porte dell’Uzbekistan alle imprese del nostro territorio e porre le basi per lo sviluppo di relazioni economiche stabili e proficue. È l’evento in programma per settembre a Parma e al quale saranno invitate le principali realtà imprenditoriali parmensi, oltre all’ambasciatore uzbeko in Italia Otabek Akbarov. A ufficializzare il meeting è stato proprio il diplomatico del Paese centroasiatico, che ieri era in visita privata a Parma su invito dell’imprenditore parmigiano Radwan Kawathmi, ispiratore del progetto e organizzatore della tavola rotonda.

Signor ambasciatore, cosa la porta a Parma in questi giorni?

È la mia prima visita a Parma ed è del tutto in linea con la nostra idea di rapporto con l’Italia: stiamo sviluppando la cooperazione non solo con la capitale, ma anche con i vari territori italiani. Abbiamo anche già stabilito ottime relazioni con diverse Regioni italiane.

Il presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev recentemente è stato in visita in Italia, incontrando la presidente del consiglio Meloni. Qual è lo stato dei rapporti fra i due Paesi?

Le relazioni con l’Italia sono eccellenti. La visita ufficiale del nostro presidente è stata un evento storico, perché erano oltre vent’anni che non c’erano summit con l’Italia e questo incontro è stato una grande occasione per riaprire un dialogo ad alto livello fra i nostri Paesi. Il maggior risultato di questa visita è stato che Uzbekistan e Italia hanno stabilito relazioni per una cooperazione e una partnership strategiche. Saranno anche organizzati su base regolare vertici fra i ministri degli Esteri e ci saranno partnership strategiche per potenziare, fra le altre cose, la cooperazione industriale e quella culturale.

La crisi internazionale, con le difficoltà sul fronte energetico, rende per l’occidente e per l’Italia in particolare ancora più importante rafforzare i rapporti con Paesi come l’Uzbekistan, che dispongono di grandi risorse naturali. In questo senso quali sono le prospettive?

Nel settore energetico abbiamo già importanti progetti con l’Italia e grandi compagnie italiane già operano in Uzbekistan. Eni ed Enel hanno annunciato la propria intenzione di sviluppare nuovi progetti in Uzbekistan. Lo sviluppo della cooperazione con l’Italia è soprattutto nel settore tecnologico e dell’innovazione, perché la distanza geografica fra i nostri Paesi rende difficile esportare gas direttamente. Siamo molto interessati a importare tecnologia e know-how italiani. Il nostro principale interesse è portare la tecnologia italiana in Uzbekistan per modernizzare la nostra industria, non solo energetica, ma anche in una serie di altri settori, ad esempio nella metallurgia, nell’agricoltura, nel food processing, settore nel quale so che Parma è leader.

Quindi ci saranno opportunità anche per le imprese del nostro territorio?

Abbiamo già un’ottima esperienza nell’organizzare business forum e tavole rotonde nei vari territori italiani. Ora siamo molto interessati a farlo anche a Parma, con la tavola rotonda in programma nella vostra città già nelle prossime settimane, perché qui vediamo ottime opportunità, non solo nel food processing, ma anche in altri settori. So che questo è un territorio industrialmente molto sviluppato, con molte compagnie con business internazionali. Noi possiamo offrire molto in Uzbekistan, per l'export, ma anche in termini di co-produzione. Inoltre non si tratta solo del nostro mercato nazionale, ma dell’intero grande mercato dell’Asia centrale. Le nostre relazioni con i vicini sono ottime e le frontiere sono aperte agli scambi.

Esiste un’Organizzazione per la cooperazione centro-asiatica che raggruppa cinque Stati, fra cui il suo. Che prospettive ha?

L’Asia centrale è la priorità della nostra politica estera, perché riguarda i nostri diretti vicini con i quali siamo legati da secoli di storia. Crediamo che ci sarà un luminoso futuro per tutta l’area, perché il dialogo politico è eccellente e i presidenti delle varie nazioni si consultano regolarmente su tutte le questioni di comune interesse. L’Organizzazione non è una cosa astratta, ma prevede un insieme di piattaforme e meccanismi per la cooperazione fra vicini.

Dove guarda di più l’Uzbekistan oggi? Alla Russia? Alla Cina? All’Europa?

Noi siamo aperti a relazioni amichevoli nei confronti di tutti. La nostra politica estera è multidimensionale e non orientata verso una sola parte del mondo. Abbiamo eccellenti relazioni non solo con Russia, Cina e Unione europea, ma anche con Stati Uniti, Stati arabi, India, Pakistan, Giappone, Corea. Non intendiamo limitarci nelle nostre relazioni, siamo aperti a tutti i Paesi con economie di mercato e sistemi politici stabili.

Francesco Bandini

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