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Tragico rogo

Avitas in liquidazione: l'assistenza agli ospiti per ora continua

Avitas in liquidazione: l'assistenza agli ospiti per ora continua

di Chiara Cacciani

02 Settembre 2023, 03:01

Il termine tecnico oggi non è più fallimento ma liquidazione giudiziale. E in questo caso significa che la cooperativa Avitas - che gestisce il complesso di case famiglia per anziani semi autonomi e adulti con disabilità fisica o psichica tra via Umbria e viale Tanara - dovrà smettere la sua attività a causa di una situazione debitoria impossibile da sanare. L'apertura del procedimento è stata decisa dal Tribunale di Parma e pubblicata giovedì, con la nomina a curatore del commercialista Graziano Ciarlini: nell'ottica di sciogliere a breve la riserva sull'accettazione dell'incarico, ieri mattina si è recato negli uffici della struttura per un incontro coi responsabili e per una condivisione dei documenti. Ma al di là dell'iter legale - l'esame dello stato passivo è stato fissato al prossimo 10 gennaio -, si apre la questione delicatissima delle persone assistite.

Una delle quattro palazzine che compongono «La Casa di Arianna» è ancora sotto sequestro dopo l'incendio scoppiato all'alba del 14 agosto in cui morì la 62enne Adreana Borella. Quel giorno si trovò d'urgenza una soluzione alternativa per gli altri ospiti, ma negli alloggi dei restanti tre condomini continuano a vivere 30 persone. «La speranza è che si arrivi a una soluzione di continuità indiretta, trovando un altro gestore: ci stiamo lavorando da mesi - dice l'avvocato della cooperativa, Michele Marocchi -. Speriamo che con l'intervento del curatore e con l'aiuto delle istituzione si possa riuscire a permettere agli ospiti di continuare a vivere lì». «Oltre ad essere l'ipotesi che crea minor pregiudizio agli assistiti - continua - , sarebbe anche un modo per valorizzazione l’asset dei creditori: un conto è liquidare un'attività che è ferma, un conto è avere una macchina che funziona». Insiste sull'importanza dell'aiuto di autorità e istituzioni, il legale: «È un discorso giuridico e morale pensare di non mettere in strada trenta persone che oltretutto non sono autosufficienti. Se saranno accertate responsabilità che riguardano la gestione, verranno pagate, ma la questione di natura sociale è diversa e una risoluzione pratica non può essere trovata solo dal gestore privato».

Una parte degli inserimenti di ospiti è in capo al Comune di Parma, altri a enti diversi o ai familiari. «Da parte nostra c’è la massima disponibilità a ragionare su tutto, ma siamo in attesa dell’evoluzione degli aspetti giuridici e legali legati alla liquidazione - commenta l'assessore al Welfare Ettore Brianti -. Nel caso si facessero avanti nuovi gestori valuteremo se ci sono le condizioni per una continuità. Di certo la priorità è la continuità dell’assistenza».

Fallite le ipotesi di composizione negoziata della crisi d’impresa e di concordato preventivo, era stata la stessa cooperativa - oltre ad alcuni creditori - a chiedere a fine giugno l'apertura della liquidazione giudiziale affiancata da quella di poter continuare un esercizio provvisorio fino a novembre. Al momento della tragedia del 14 agosto il Tribunale non si era ancora pronunciato. Due giorni dopo è arrivata la rinuncia definitiva da parte di Avitas: impossibile, in quelle mutate condizioni, garantire l'attività.

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