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Guglielmo Palazzani si presenta: «Questo Colorno può crescere molto, felice di essere qui»

Guglielmo Palazzani si presenta: «Questo Colorno può crescere molto, felice di essere qui»

07 Settembre 2023, 03:01

L’Hbs Colorno è diventata una enclave di ex Zebre. Lovotti, Fabiani, Bisegni, Mbandà, Pescetto e da questa estate anche Palazzani. «Mi fa piacere averli ritrovati» esordisce Gullo, all’anagrafe Guglielmo, Palazzani. Quattro di questi, incluso lui, arrivarono alle Zebre dal Calvisano, dove era tornato un anno fa, lui che è bresciano e che lì aveva vinto lo scudetto nel 2012.

Da Calvisano a Colorno

Qualche mese fa, però, il club bresciano ha rinunciato al Top10, ora Serie A Elite. «Quando Calvisano ha deciso di non iscriversi non ho avuto tentennamenti per venire qui a Colorno. Avevo altre opzioni, ma ho scelto questo club per il suo progetto di crescita».

Esperienza e qualità

Il 32enne mediano di mischia porta ulteriore qualità ed esperienza in una squadra che in quattro stagioni di Top10 ha cambiato progressivamente pelle grazie agli investimenti della dirigenza, centrando la semifinale scudetto nell’ultima stagione.

«Pronto e al 100%»

«La mia forza è sempre stata quella di mettermi a disposizione, di farmi trovare pronto e dare il 100%. I più giovani hanno voglia di imparare, chiedono, sono rispettosi e questo fa piacere» spiega Palazzani.

«Sapevo già del Colorno, visto dall’interno è un bell’ambiente: spero che prima possibile arrivino ulteriori frutti. Il passo successivo è quello di avere l’abitudine a giocare partite di un certo livello, mentale e di tensione, poi non bisogna mai dare per scontato il risultato con le squadre cosiddette di bassa classifica perché abbiamo visto che l’inghippo è dietro l’angolo».

Lucidità prima di tutto

Il focus della preparazione è: «Strutture semplici, che se fatte bene ti aprono spazi, giocare in avanzamento, in continuità. Dovremo essere lucidi a gestire ogni momento». In questa stagione arrivare ai play-off sarà più facile: con la nuova formula vi accedono in sei anziché in quattro. I due gironi di semifinale all’italiana da tre squadre ciascuno rendono tutto ancora più incerto. «Vedremo. Potrebbe essere un po’ più pericoloso per chi avrà terminato il campionato davanti; lo scopriremo».

Paolo Mulazzi

© Riproduzione riservata

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