Oltre a quello da Pepèn un altro colpo nella notte
Tre cose sono ormai certe: la prima è che i ladri che passano le notti sfondando vetrine non riposano mai.
La seconda è che non ci sono zone che si possano considerare, anche solo vagamente, meno a rischio. La terza, purtroppo, compendia le altre due: la situazione sembra decisamente sfuggire di mano. E tanti commercianti ormai scuotono la testa: «Siamo davvero preoccupati. E a questo punto fatichiamo ad immaginare cosa possiamo fare per proteggerci».
Una altra notte di superlavoro per i balordi che passano le ore del buio facendo danni in giro. Tanto, ormai lo hanno imparato in tanti, per agire basta trovare un tombino. E muoversi con parecchia faccia tosta.
Il primo colpo è stato messo a segno nella panetteria Giacomazzi di via Milano. Qui, uno sconosciuto, nel cuore della notte, ha prelevato il solito tombino dalla strada e ha sfondato il vetro della porta di ingresso.
Poi, visto che il cristallo si è pesantemente inclinato ma senza andare in mille pezzi , ha sfruttato il passaggio che si era venuto a creare per infilarsi all'interno dove ha arraffato il cassetto del registratore di cassa con cui è fuggito.
«Per abitudine non lasciamo neppure un piccolo fondo cassa – racconta la dipendente dietro il bancone indaffarata a distribuire micche e focacce. - Quindi al massimo può avere portato via cinque euro».
Già, ma porta ora è da rifare e quella costa ben più di qualche spicciolo.
«Noi non abbiamo telecamere e quindi non abbiamo idea di chi possa essere stato. Di quello che era accaduta me ne sono accorta io all'orario di apertura. E abbiamo allertato le forze dell'ordine».
Le pattuglie hanno fatto un sopralluogo in zona ma nessuno è stato identificato. E fino a tarda mattina neppure il cassetto era stato trovato anche se probabilmente ora si trova abbandonato da qualche parte.
Ma i balordi che spaccano e vanno, invece, non stanno mai fermi. Lo dimostra un altro episodio avvenuto nella stessa notte ma ad un orario decisamente più inconsueto. «L'allarme è scattato alle 5.56 del mattino - racconta il titolare della centralissima paninoteca Da Pepèn. Siamo in vicolo Sant'Ambrogio, all'angolo con via Repubblica, praticamente davanti al Comune.
«Io ero all'interno che stavo preparando le cose per la giornata di lavoro quando mi è arrivata la telefonata che segnalava l'allarme nel nostro bar qui a fianco, il Pepen caffè. Sono corso all'esterno e ho trovato le tracce lasciate dal ladro».
Ovvero, tanto per cambiare un tombino preso da via Repubblica e un segno sulla porta laterale che aveva retto, evedentemente, alla prima bordata. «Ma è bastato il colpo per fare partire la sirena e a quell'ora, ormai le strade si stavano riempiendo, il ladro ha capito che il colpo era fallito. Ed è scappato».
Ne sono però rimaste le immagini riprese dalle telecamere del locale e, molto facilmente, anche da quelle delle banche che sono tutte intorno.
Nonostante la nitidezza non sia perfetta si vede un uomo arrivare in bici con una andatura un po' incerta e poi dedicarsi alla tentata razzia. Di lui si vede il volto, l'abbigliamento normale e la disinvolura con cui agisce. «Visto che il colpo non era riuscito per prima cosa ho segnalato il fatto che, togliendo il tombino, era rimasto un buco molto pericoloso in via Repubblica. Poi, con l'aiuto di un fornitore abbiamo provveduto a rimetterlo al suo posto. Resta la preoccupazione di un episodio come questo, che per quanto ci riguarda, non è neppure il primo. E adesso stiamo pensando se non sia il caso di montare una saracinesca per proteggerci».
Luca Pelagatti
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