Intervista
Salsomaggiore celebrerà una rimpatriata davvero speciale: Elio e le Storie Tese ri-partiranno dalla cittadina termale per il loro nuovo tour «Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo».
Sabato i salsesi assisteranno all’anteprima nazionale al Teatro Nuovo di quest’ultimo progetto a firma del drammaturgo genovese Giorgio Gallione. In attesa del grande evento che promette numerosi sold-out per tutta Italia abbiamo parlato con i simpaticissimi Elio, Faso e Civas.
Famosi anzi famosissimi, ma a onor di cronaca, per coloro che mai non vi conoscessero ancora: chi siete?
«Siamo Elio (Stefano Belisari), Faso (Nicola Fasani) e Cesareo (Davide Luca Civaschi). Siamo tre giovani, sempre giovani, che cercano di mantenersi tali. Siamo membri di una nota band italiana che si chiama “Elio e le Storie Tese” non so se poi avete avuto modo di sentir qualcosa. Sì, ci conoscono per alcune canzoncine, abbiamo scritto qualche cosina carina».
E quale “cosina” va assolutamente ascoltata del vostro repertorio? Come convincereste un pubblico non esperto all’ascolto?
«Pubblico non esperto, beh, premettendo che non a tutti piacciono le stesse cose… in generale la nostra forza è fare ridere, far sorridere, ma contemporaneamente suonare delle musichine interessanti. Queste non somigliano alle cose solitamente in giro e quindi se qualcuno qui ha voglia di cambiare gusto può passare a “EelST”. C’è un’avvertenza però, come quando al ristorante ci sono indicati gli allergeni, prima che qualcuno ne resti infastidito. Il nostro problema lo imputiamo ad Elio a cui non funziona il meccanismo tecnologico dell’auto-tune perché è troppo intonato. Abbiamo provato ad attivarlo in ogni modo ma con lui non si attiva proprio! Mancando quelle distorsioni dell’attualità quando suoniamo sembriamo irrealmente un po’ vecchi».
Entrando nel vivo dello spettacolo, cosa avete pensato per stupire il pubblico salsese?
«Il primo obiettivo è sconvolgere noi stessi perché ci eravamo accorti un po’ di esserci adagiati in uno stile semi-impiegatizio: come cosa ci fa orrore! Allora abbiamo cercato il modo di metterci in difficoltà da soli, quindi ci siamo affidati alle cure di Giorgio Gallione, siamo completamente nelle mani di questo bravissimo regista. Portiamo sul palcoscenico uno spettacolo che è un grande esempio di resilienza. “Questo ultimo dente che mi rimane e cerco di riavvitarlo” è proprio il senso, il simbolo di “mi dispero oppure prima della fine tento di andare avanti con una forza inedita”».
Elio e le Storie Tese è un po’ come una soap-opera: finisce sì, finisce no, ma poi si torna insieme dopo tanti anni perché è destino. No?
«Sì, un po’ come “Beautiful”, ma Elio a differenza di Brooke è rimasto con Faso a tempo indeterminato: inoltre contrariamente alla bionda “incartapecorita” noi siamo ancora molto giovani. C’è comunque un colpo di scena: di tutti questi incroci incredibili alla fine è saltato fuori che Christian Meyer sia nonno di un altro componente a lui pressoché coetaneo (due anni di differenza). Tornando seri, quando abbiamo fatto il tour di addio ci siamo in realtà trovati benissimo: concerti bellissimi, persone incredibili, gente che ci voleva bene, noi abbiamo suonato benissimo… potremmo dire che sia stata l’esperienza più bella della nostra vita. Pensiamo dunque di ripetere, anzi, vorremmo fare spesso altri addii per creare questo stato d’animo bellissimo».
Biglietti su Ticketone e nei punti vendita abituali. Info www.internationalmusic.it
Alessandro Frontoni
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