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Ancora una truffa: «C'è stato un incidente stradale»

Una donna apre la cassaforte a falsi carabinieri

Una donna apre la cassaforte a falsi carabinieri

di Luca Pelagatti

28 Settembre 2023, 03:01

I delinquenti li pensiamo sempre armati di pistola o di piede di porco per minacciare e forzare porte. Invece l'arma più potente, spesso, non si vede: ed è la parola. Quella che fa leva sui nostri sentimenti, sugli affetti. E può fare più male di una lama.

Lo ha scoperto una famiglia di Parma, residente in Oltretorrente, che è stata vittima di una truffa atroce. E il fatto che il copione sia ben noto, che già tanti in passato ci siano cascati, rende il tutto, se possibile, ancora più doloroso.

Tutto è iniziato sabato pomeriggio, come sempre, con una telefonata inattesa. «La chiamo dalla caserma dei carabinieri. Suo figlio ha avuto un grave incidente ed è in ospedale ricoverato in condizioni serie. L'altra persona coinvolta è invece morta», ha scandito un uomo con la voce fredda di chi questi drammi è obbligato a gestirli ogni giorno. Inutile provare ad immaginare lo sgomento della donna che ha ricevuto la chiamata: e che da madre si è sentita a sua volta morire.

«Mandiamo subito qualcuno da voi», ha poi proseguito lo sconosciuto e, poco dopo, due persone si sono in effetti presentate all'appartamento della vittima. In casa, in quel momento, oltre alla donna c'era anche uno dei figli che è stato subito avvicinato dai due sedicenti carabinieri. «Vada subito in ospedale da suo fratello che è grave», hanno insistito probabilmente per allontanare chi avrebbe potuto insospettirsi e fare fallire il colpo. Il giovane è quindi partito di corsa verso il Maggiore mentre i due truffatori, parlata svelta e ben documentati, hanno iniziato l'assedio. «La responsabilità dell'incidente è di suo figlio che quindi, oltre i danni fisici che ha riportato, ora dovrà rispondere dell'accaduto», hanno proseguito i truffatori che, evidentemente, si erano ben preparati. Il loro discorso, infatti, per essere più credibile, è stato infarcito di riferimenti a persone e dettagli che solo qualcuno che conosceva la famiglia poteva sapere.

Un colpo quindi preparato con cura? Di certo non si trattava di dilettanti alle prime armi visto che hanno saputo gestire sia il fratello che era andato all'ospedale, obbligandolo al telefono a lungo per impedire, probabilmente, che chiamasse qualcuno scoprendo la beffa, sia la madre a cui hanno prospettato improbabili spauracchi legali: «Con quello che ha fatto rischia l'arresto, occorre provvedere con una somma adeguata per consentirgli di uscire con una cauzione», hanno ribadito.

La libertà su cauzione, però, in Italia non esiste, è un istituto che abbiamo imparato a conoscere dai film americani. Ma non essere lucidi quando sei sconvolta, quando pensi che tuo figlio stia male e rischia pure la galera è normale. E i truffatori puntano proprio su quello. La donna quindi è corsa alla cassaforte, ha preso gioielli e preziosi e li ha consegnati a quei due che con la stessa espressione imperturbabile se ne sono andati senza fretta. E quando il figlio che era andato all'ospedale ha scoperto che non c'era nessuno ricoverato col suo stesso cognome, quando ha potuto mettersi in contatto con il fratello, era ormai troppo tardi. E' volato a casa e ha svelato alla madre la terribile trappola. Ma i due balordi se n'erano andati e chissà ora dove saranno. Della truffa, adesso, si stanno occupando gli investigatori della Mobile della questura ma in questi casi, si sa, è come cercare di afferrare un'ombra. Dopo il colpo questi personaggi cambiamo città, regione, si preparano ad altri raggiri. Sempre uguali ma sempre diversi. In fondo basta non avere nessuno scrupolo e sapere usare le parole. Proprio come un'arma.

Luca Pelagatti

© Riproduzione riservata

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