Una metamorfosi esaltante
Da brutto anatroccolo a cigno sontuoso: potrebbe sintetizzarsi così la bella metamorfosi di Simon Sohm. Il centrocampista svizzero quest'anno si sta prendendo una serie di meritate rivincite sui tanti che nelle passate stagioni ironizzavano sulle sue possibilità di valorizzarsi come calciatore. Nell'estate del 2020, quella delle «follie» di mercato compiute da un neofita Krause, era stato pagato tra i 6 e i 7 milioni allo Zurigo. All'epoca aveva appena compiuto 19 anni ma faceva già parte della rappresentativa elvetica Under 21. Pronti via Liverani prima e D'Aversa poi lo hanno impiegato come mediano centrale o interno di centrocampo. Ma il ragazzo non ingranava: piuttosto lento, tecnicamente non sempre pulito pur avendo buone doti, pareva, forse per il modo di muoversi, quasi svogliato. «La B potrebbe essere più adatta a lui» pensarono in tanti dopo la retrocessione. Ecco però arrivare Maresca che aveva in testa un'idea «meravigliosa»: fargli fare il terzino «che va dentro», cioè che in fase di possesso diventa mediano o mezzapunta.
E lui ci prova, ma chiaramente non è quello il suo pane. Gli avversari se ne accorgono e lo attaccano alle spalle: l'esperimento dura un precampionato e quattro gare di B. Poi si torna all'antico e ancora più all'antico pochi mesi dopo con Iachini. Una stagione, la '21-'22, in cui mette assieme 28 gettoni, 15 da titolare, senza gol né assist.
Dopo di ché arriva Pecchia e la musica cambia. Non subito però: all'inizio gioca poco, poi Pecchia gli confeziona un nuovo ruolo, quello di esterno d'attacco, ma lui non ingrana: il fisico c'è, la sveltezza che di solito serve in quella posizione no.
Non manca l'impegno, quello non lo si può dire, manca la resa. Il fondo lo tocca nella gelida serata di Brescia, quando finisce in tribuna con Oosterewolde per non meglio precisati motivi disciplinari. Il ragazzo è inquieto, l'agente chiede di spostarlo altrove, il Parma fa resistenza anche perché mancano offerte soddisfacenti. Ci sono richieste anche dalla Serie A tipo Salernitana, ma in cambio di poco. Nelle ultime tre gare della regular season e in quelle dei play-off però Pecchia, che intanto aveva spostato da tempo Vazquez a fare il centravanti, utilizza Sohm come trequartista. E lì gli si apre un mondo. A lui, a chi credeva in lui e anche a chi non ci credeva. Il ragazzo diventa determinante in entrambe le fasi, sembra proprio che si diverta a giocare così. Il suo piede si scopre vellutato e a Cagliari segna pure un gran gol. Anche in estate le offerte vengono respinte e Pecchia ne fa un perno. Quest'anno è stato titolare 9 volte su 10 e ha già fornito 4 assist ai compagni. Ora quando gioca nessuno si schermisce più, anzi. E questa è una bella rivincita.
red.spo.
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