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Corsa su strada

Casone Noceto, alle radici di un'impresa: «Questo scudetto vale più degli altri»

Casone Noceto, alle radici di un'impresa: «Questo scudetto vale più degli altri»

di Laura Ugolotti

17 Ottobre 2023, 03:01

Domenica, a Telese, l’Atletica Casone Noceto ha conquistato il decimo scudetto consecutivo. Dal 2013 è la squadra campione d’Italia di Corsa su strada. Il percorso che ha portato alla «Stella» - la prima nella storia dell’atletica perché mai nessuna società era riuscita a raggiungere questo traguardo - non è iniziato quest’anno. Certo, è il frutto dei punti raccolti nelle tre prove dei Cds (10000 mt in pista, 10 km su strada e mezza maratona) ma, soprattutto, è un risultato costruito negli anni grazie all’impegno di decine persone, atleti e non solo.

La storia dell’Atletica Casone dieci volte tricolore inizia quando Graziano Adami, presidente dell’azienda Casone di Noceto, decisa di puntare sulla squadra Assoluti. «Avevamo già ottimi atleti in squadra - ricorda Adami - ma serviva qualcosa in più per fare il salto di qualità. Grazie anche a Mirko Saccò, direttore sportivo e ottimo talent scout, siamo riusciti a portare a Noceto ogni anno uno o due campioni di livello internazionale, da Yassine Rachik a Jacob Kiplimo, solo per citarne alcuni, da Oscar Chelimo a Egide Ntakarutimana, che ha vinto a Telese la sua prima 21 km. Insieme hanno fatto la differenza». Ma Adami non è solo uno sponsor. È il primo tifoso, non manca mai una trasferta. «Si è creato un bel gruppo, unito sia in campo che fuori, e per me - conferma - è diventata una passione».

«Quella di domenica è stata una giornata storica - commenta Mauro Pizzetti, presidente dell’Atletica Casone Noceto - e la “Stella” è un traguardo meritato. Un grazie a Adami, che in questo progetto ci ha messo anima e cuore, allo staff, a Saccò, ai nostri ragazzi e a tutti coloro che in questi anni ci hanno aiutato: Alessandro Notari, Sergio Benecchi, Paolo Pastore, Giacomo Bacchi, ma anche Corrado Mora e Antonio Di Biagio. E grazie anche al nostro sponsor tecnico, Erreà». Proprio Erreà ha firmato la maglia celebrativa del decimo scudetto. «Quello più bello» per Saccò. «Lo abbiamo voluto onorare con una maglia che riporta i nomi di tutti gli atleti che negli anni hanno contribuito a questo traguardo. È un modo per ringraziarli uno per uno». «Volevamo regalare il decimo scudetto a Graziano nel 50esimo anniversario dell’azienda. Esserci riusciti ripaga di tutti i sacrifici e di tutto l’impegno». Dopo i festeggiamenti sarà già tempo di pensare alla Coppa Europa di Cross per Club, a febbraio 2024. «L'abbiamo sfiorata due volte - ricorda Saccò -: ce la metteremo tutta e se la fortuna deciderà di girare dalla nostra parte… chissà!».

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