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TRAGEDIA DI PONTETARO

Tiziana, morta a 37 anni nello scontro: l'automobilista del Suv era ubriaco

Tiziana, morta a 37 anni nello scontro: l'automobilista del Suv era ubriaco

di Georgia Azzali

20 Ottobre 2023, 03:01

E' una sofferenza che potrebbe trasformarsi in rancore. Per i familiari di Titti. Per gli amici. Era ubriaco l'automobilista della Skoda che si è scontrata con la Yaris su cui viaggiava Tiziana Oieni, 37 anni, morta in quel groviglio di lamiere. Gli esami a cui è stato sottoposto al Pronto soccorso quella notte tra il 6 e il 7 ottobre, poco dopo l'incidente, non hanno lasciato dubbi: il tasso alcolemico era oltre 1,5 grammi per litro, quindi più di tre volte il limite consentito. Così, per l'uomo - 39 anni, residente in provincia - è scattata la denuncia per omicidio stradale aggravato, oltre che per lesioni colpose, visto che l'amica di Tiziana, alla guida dell'auto, è rimasta ferita nell'impatto. Un reato, quello dell'omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza, con un tasso superiore a 1,5, che comporta una pena tra gli 8 e i 12 anni di reclusione.

Inconcepibile, per la famiglia, la morte improvvisa di Tiziana. E ancora più dolorosa l'accettazione dell'altra verità. Tuttavia, bisognerà attendere gli esiti della consulenza cinematica disposta dalla procura per capire cosa sia accaduto in via Stati Uniti, a Pontetaro, sulla prosecuzione della tangenziale Nord. Ci sono i rilievi puntali della polizia stradale, intervenuta quella notte, ma sarà la relazione tecnica a fissare i punti fermi. Un elaborato a cui si affiancherà probabilmente quello dei consulenti della difesa. E la domanda principale sarà: una vettura ha invaso la corsia opposta e, se sì, quale delle due? Se non fosse stata la Skoda, infatti, rimarrebbe ovviamente immutata la contestazione della guida in stato di ebbrezza, ma potrebbe profilarsi un concorso di colpa sulla responsabilità dell'incidente.

Solo ipotesi, per ora. In attesa della ricostruzione cinematica. «Al di là di ciò che emergerà, vorrei dire che c'è una profonda costernazione per la morte della signora e per il dramma che stanno vivendo i familiari». dice Paolo Paglia, che con il collega Daniele Carra assiste il 39enne alla guida della Skoda.

Quella notte stava tornando a casa dopo una serata trascorsa con gli amici a Parma. Anche Titti era in compagnia di un'amica, nel sedile accanto alla guida. Su quel tratto di variante della via Emilia la piccola Yaris, sulla quale viaggiavano le due donne, era «esplosa». Lo scontro, verso l'1,30, aveva disintegrato l'utilitaria. E il motore della Skoda si era addirittura staccato dalla scocca ed era finito a metri di distanza. L'auto, però, molto più pesante e robusta della Yaris è probabile che abbia salvato la vita al 39enne, visto che, dopo qualche accertamento in ospedale, era stato dimesso. Ferite decisamente più serie per la donna al volante dell'utilitaria, che era stata ricoverata al Maggiore, seppure non in pericolo di vita.

Tiziana, invece, non ce l'aveva fatta: due bambine ancora da crescere, Giorgia e Martina, e uno spirito da ragazzina, con quella grande capacità di saper coinvolgere gli altri. Lo sport le aveva dato tanto, ma anche lei aveva saputo regalare emozioni sul parquet: il basket era il suo mondo. Nella Magik aveva giocato e lì aveva conosciuto anche Luca, play come lei, il ragazzo che poi sarebbe diventato suo marito. Lavorava come impiegata in un poliambulatorio, senza aver mai perso di vista il gruppo del basket. Le amiche e gli amici, numerosissimi, che cercavano conforto uno nell'altro il giorno del suo funerale.

Georgia Azzali

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