APPENNINO
Tizzano Con 370 «SI» e 126 «NO» domenica i cittadini di Tizzano si sono espressi nel referendum consultivo circa l’uscita o la permanenza nel Parco regionale delle Valli del Parma e del Cedra.
«Volete che il Comune di Tizzano Val Parma chieda alla Regione Emilia Romagna la modifica della Legge regionale n. 46 del 24.04.1995, istitutiva del Parco regionale delle Valli del Parma e del Cedra e delle successive modifiche ed integrazioni, che preveda l’esclusione del territorio del Comune di Tizzano dal perimetro del Parco?», recitava il quesito al quale hanno risposto complessivamente 496 cittadini, pari al 26,94 per cento degli elettori totali.
Un referendum giunto dopo che nei mesi scorsi il comitato promotore aveva raccolto più di 600 firme, sintomo, secondo i promotori, del malcontento dei cittadini per una situazione in cui l’appesantimento burocratico ha ridotto gli aspetti positivi oltre che della necessità di ripristinare un equilibrio tra potenzialità e tutela ambientale e necessità legittime dei cittadini.
«Buona l’affluenza – commenta la capogruppo di minoranza Isabella Rossi, tra i promotori del referendum -. Ringraziamo tutti coloro che si sono spesi in prima persona per ottenere questo importante risultato. Abbiamo dato voce ai cittadini che si sono espressi: la maggioranza dei votanti vorrebbe uscire dal parco. Ci sono ragioni e malumori che si sono evidenziati col voto e che noi abbiamo saputo cogliere ed ascoltare. L’esito del voto è la dimostrazione che per chi abita a Tizzano il Parco non è stato gestito nel modo corretto a partire dall’Amministrazione locale in carica. Restiamo in attesa ora che il sindaco si faccia portavoce in Regione del risultato del referendum. Come gruppo di opposizione siamo pronti a sostenere questo risultato nelle sedi opportune – conclude -. I cittadini vanno ascoltarti».
Diverso il parere del sindaco di Tizzano, Amilcare Bodria sui numeri della partecipazione. «Se avessimo sottoposto a referendum non l’uscita dal Parco ma la ridefinizione dei confini dell’area contigua ci sarebbe stata una maggiore affluenza, una maggiore condivisione – evidenzia -. La partecipazione è stata bassa, si è espresso un quarto dell’elettorato. Non ha nemmeno votato un numero di persone pari ai firmatari della richiesta del referendum. In ogni caso il messaggio è chiaro, qualcosa va cambiato, hanno stravinto i «Si», quindi qualcosa rispetto allo stato attuale va pensato e sono convito che si possa arrivare ad una compatibilità con il Parco ridefinendo i confini – conclude. - Porteremo nuovamente la questione in Consiglio comunale per vedere se si riesce ad arrivare ad una soluzione condivisa».
Maria Chiara Pezzani
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