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Addio a Filippo Filippelli, il «creativo» del Cigno Verde. Aveva 57 anni, ha vissuto con dignità una vita tortuosa

Addio a Filippo Filippelli, il «creativo» del Cigno Verde. Aveva 57 anni, ha vissuto con dignità una vita tortuosa

di Luca Molinari

29 Ottobre 2023, 03:01

«La casa delle fiabe» è il titolo del primo libro pubblicato da Filippo Filippelli. Un romanzo autobiografico in cui aveva raccontato, con coraggio e umiltà, il suo vissuto difficile. Uno scritto che, alla luce della sua prematura scomparsa (Filippelli è morto improvvisamente a 57 anni), assume un significato ancora più profondo e pieno.

Filippelli in gioventù aveva studiato al San Benedetto e da oltre dieci anni collaborava con la cooperativa Cigno Verde, dove era riuscito a farsi voler bene da tutti. Persona solare e di grande fecondità creativa, era un appassionato di musica - i suoi gruppi preferiti erano i Beatles e i Cure - e di calcio. Tifosissimo del Parma, andava spesso allo stadio, ma la sua più grande passione era la scrittura.

Nel corso degli anni Filippelli aveva scritto tre libri, oltre a «coniare» innumerevoli aforismi. Il Cigno Verde, nel suo saluto su Facebook, ha usato proprio con una delle sue frasi: «Poi mi riposo. E per il resto, sarà come Dio vorrà».

Filippelli abitava in borgo del Naviglio dove era conosciuto da tutti i negozianti e abitanti della zona. Uno dei suoi immancabili appuntamenti quotidiani, oltre a recarsi al Cigno Verde in bici e al bar per acquistare le sigarette, era la messa delle 18 in Duomo. La fede è stata un tassello significativo nella sua vita, come dimostrano anche i diari e gli altri scritti.

Negli ultimi anni Filippelli aveva adottato anche un cane, Rocky, che gli teneva compagnia. «Sono solo con un cane» amava dire scherzosamente a chi lo incontrava, giocando con le parole.

Al di là delle passioni e dei passatempi, la cooperativa Cigno Verde è sempre stata il punto di riferimento più importante per Filippelli. «É sempre venuto qui portando la propria dignità - ricordano gli amici della cooperativa -, svolgendo le mansioni che gli venivano attribuite per poi dedicarsi alla scrittura dei propri diari, per tenere allenata la mente. Ogni volta che scriveva un libro voleva pubblicarlo per dedicarlo al pubblico e avere attorno le persone a cui voleva bene, per sentirsi a sua volta amato a benvoluto».

A breve il Cigno Verde organizzerà una iniziativa per ricordare la sua figura. «Ci piacerebbe ripubblicare qualche suo scritto o un libro con una raccolta di sue foto» spiegano dalla cooperativa.

Toccante infine il ricordo pubblicato su Facebook subito dopo la sua scomparsa dalla cooperativa Cigno Verde: «Ci ha lasciato «Fil», il nostro Filippo Filippelli. Con i suoi sorrisi, i suoi “Ti voglio bene”, le sue pillole di filosofia, i suoi accorati forza Parma, i suoi caffè (rigorosamente offerti), le sue sigarette fumate a metà, la sua Kukident, le sue telefonate «Ti aspetto. Stai arrivando?» e i suoi libri in continua ristampa, lascia in tutta la sua amata Cigno Verde un grande vuoto».

Luca Molinari

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