L'analisi
Il Parma fa 50. Tanti i punti accumulati da marzo in poi, un ruolino di marcia impressionante che lo colloca al primo posto, in quest’arco di tempo, tra tutte le squadre di serie A e B: l’unica capace di eguagliare i crociati, che vantano uno score di quindici vittorie e cinque pareggi a fronte di due sole sconfitte, è l’Inter, anch’essa a quota 50 e avanti cinque lunghezze rispetto al terzetto formato da Juventus, Milan e Fiorentina. Ancora più nelle retrovie il Napoli campione d’Italia, a testimoniare una notevole continuità di rendimento inaugurata fin dalla scorsa primavera.
Il Man ritrovato
Continuità che ora appartiene anche al vocabolario di Dennis Man, autore sabato della sua prima doppietta in Italia sul campo dell’Ascoli, dove aveva già timbrato il cartellino nella passata stagione, e a segno quattro volte nelle ultime quattro uscite, ovvero quante quelle fatte registrare nelle precedenti venti gare tra i cadetti. Prima il «lob» di Cremona, a consegnare tre punti pesantissimi in classifica, poi il tocco sottoporta a suggellare il triangolo da applausi con Benedyczak, utile a sbloccare dopo pochi minuti la partita casalinga contro il Como e, infine, le due gemme nel primo tempo al Del Duca, ancora in avvio sul servizio di Bonny e alla mezz’ora, sfruttando il lancio lungo di Delprato, a fissare il nuovo vantaggio, sempre partendo dalla fascia destra. Aggiungendo le due di Bari in Coppa Italia, un delizioso colpo di tacco a suggellare una preseason convincente, e Catanzaro in campionato, si arriva già a sei reti stagionali, le stesse messe assieme durante tutto lo scorso anno, in cui, frenato da alcuni problemi fisici, quasi mai risultò decisivo se non da subentrante nello scontro diretto col Cagliari.
Ora il bilancio in campionato recita otto presenze, un infortunio muscolare a carico del bicipite femorale sinistro lo ha costretto a saltare tre giornate a cavallo tra agosto e settembre, e cinque gol, alla media di uno ogni 95’ giocati, su un totale di dodici conclusioni tentate che lo piazzano al comando come percentuale realizzativa (42%) nell’attuale serie B, considerando coloro con almeno tre centri all’attivo.
Ma, oltre ai numeri, c’è molto di più anche sotto il profilo delle prestazioni: Man, che già all’esordio fornì un assist per il 2 a 0 di Bernabé alla Feralpisalò, appare, infatti, un calciatore ritrovato, meno soggetto ad alti e bassi e più propenso al sacrificio.
Recuperare il tempo perduto
Domani a Lecce in Coppa Italia potrebbe riposare nella sfida al suo ex tecnico Roberto D’Aversa che, appena richiamato a Parma da poche settimane, lo fece debuttare in serie A a fine gennaio del 2021 (e lo avrebbe rivoluto alla Sampdoria) quando si cominciò a portare dietro lo scomodo fardello dei tredici milioni sborsati dal presidente Krause al FCSB per accaparrarsi un potenziale talento che finora ha sempre rinviato la propria consacrazione. Tra offerte vere o presunte tali, specialmente, dalla Turchia, sempre rispedite al mittente, qualche dichiarazione talvolta sopra le righe del suo agente Giovanni Becali e un rapporto mai decollato completamente con la Nazionale rumena (le ultime critiche in patria le ha ricevute meno di un mese fa all’indomani di una prova incolore in Bielorussia), l’esterno mancino, classe ‘98, è alla quarta stagione tra le fila dei crociati, la terza in B, e ha tutte le intenzioni, dati alla mano, di voler recuperare il tempo perduto per rilanciarsi anche a livello internazionale.
Marco Bernardini
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