Lutto
Gli occhi gli brillano in tutte le foto in cui compare al fianco di una motocicletta d'epoca. Ancor di più se immortalato in tuta, e in sella. Amava la pista, Romano Cantoni, il presidente del Club «Ruote a raggi Parma» e vero motore dell'«Asi Motoshow», scomparso domenica all'età di 70 anni.
Originario di Brescello, dopo un periodo con la famiglia a Milano si era riavvicinato alle origini trasferendosi a Parma. Fino alla pensione aveva lavorato come rappresentante di un'azienda di riduttori per pompe ma la passione di un'intera vita sono state le auto e soprattutto le moto d'antan, con un amore particolare per quelle da competizione. L'aveva ereditata dal padre Ivo, e l'ha coltivata, ampliandola, fino a diventare un protagonista del settore a livello nazionale e poi internazionale.
C'era anche la sua firma, tra quelle del gruppo di amici col pallino de motorismo storico che il 19 dicembre 1990 fondò ufficialmente il Club Ruote a Raggi Parma, entrato subito a far parte dell'Asi, l'Automotoclub Storico Italiano. Una persona trascinante, Cantoni, tanto da essere nominato più volte presidente. L'ultima, nel 2022. E fino alla dolorosa notizia arrivata domenica mattina.
È dalla comune passione che è nata l'amicizia con il giornalista Paolo Conti. «Romano spiccava per la sua cordialità e la sua gentilezza, per la fermezza delle sue decisioni abbinata a un'estrema disponibilità e simpatia. Chiunque lo conoscesse stava bene in sua compagnia», è il ricordo affettuoso di Conti. «Oltre all’attività a livello locale si è mosso anche in ambito internazionale: faceva parte della “World racing classic bike”, un’associazione di amici che si dedicano a conservare la storia delle moto da competizione. Andavano spesso all’estero e ogni volta teneva alto il nome di Parma con lo striscione di “Ruote a Raggi” - continua -. E poi tutto il suo impegno per l'Asi Motoshow” a Varano: anche di questo è stato tra i fondatori, e ha contribuito moltissimo a farlo diventare l'evento numero uno a livello europeo del settore».
Commosso anche il racconto di Stefano Baroni, responsabile manifestazioni del Club parmigiano. «Era un grande omone di cuore, che mi ha insegnato tante cose del mondo motoristico. Una persona aperta, pragmatica, che non prendeva scorciatoie. Sono rimasti in pochi così... - lo descrive Baroni - . Io ero entrato con la mia passione e lui mi ha affidato l'organizzazione dei raduni e degli eventi dell’anno: la sua fiducia è stata un onore. Non è mai stato “il presidente” e noi mai “i consiglieri”: siamo stati semplicemente un gruppo molto bello. Spero che questo rimarrà come sua eredità».
Oltre all'eredità d'amore che portano la moglie Valeria, la figlia Stefania con Alessandro, i nipoti Mia e Brando, di cui era nonno presente e orgogliosissimo. Il rosario sarà recitato questa sera alle 20.30 nella chiesa di Santa Maria Nascente a Brescello, mentre è a Parma che si terrà il funerale: domani alle 14.30 partendo dalle sale del Commiato Ade per la chiesa delle SS. Stimmate.
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