Scuola internazionale di cucina
La Scuola internazionale di cucina italiana rinnova la sua governance e organizzazione. Il Cda della scuola ha annunciato la nomina di Alberto Figna come nuovo presidente e amministratore delegato, con l’obbiettivo di rafforzare la gestione della Scuola ampliando ulteriormente le competenze operative a livello di marchio e consolidando la sua organizzazione.
Alberto Figna, 63 anni, laureato in Francia in Ingegneria molitoria, è presidente di Agugiaro & Figna Molini SpA e di Molini Fagioli Srl. In passato è stato presidente dell'Unione parmense degli industriali, vicepresidente del Gruppo Gazzetta di Parma (e, per un breve periodo, amministratore delegato). È consigliere della Sogeap, la società di gestione dell'aeroportoi Giuseppe Verdi.
E ora il Consiglio di amministrazione della Scuola, di cui faceva già parte, lo ha nominato presidente e Ceo di Alma.
Enzo Malanca, presidente e amministratore delegato di Alma dal 2014, ha lasciato il suo ruolo lunedì 23 ottobre. Figura chiave di Alma fin dalla sua fondazione con la Camera di commercio, è stato tra i soci fondatori della Scuola.
Alberto Figna, dopo la nomina, ha dichiarato: «Stiamo costruendo un'organizzazione più solida per cogliere appieno la crescita del mercato globale della formazione in ambito enogastronomico. Sono onorato di poter mettere le mie competenze di imprenditore in maniera diretta nel funzionamento di un’istituzione d’eccellenza come Alma, baluardo sia per la Food valley, in cui è ubicata, sia per il contesto internazionale con cui si trova ad operare da quasi vent'anni. Sono certo che le possibilità e le sfide che si stanno delineando posizioneranno Alma sulla strada del successo accompagnata da una crescita profittevole nel lungo termine».
Al compimento dei suoi venti anni di attività la Scuola di Colorno, che già conta oltre 20 partnership con grandi accademie in tutto il mondo e una sede in Tailandia, guarda all’internazionalità con sempre più attenzione. Coerente con la sua missione originale di portare all’estero il grande patrimonio agroalimentare italiano attraverso l’alta formazione, Alma si proietta nei prossimi anni alla conquista di nuovi mercati per l’educazione culinaria. La Cina e l’Arabia Saudita e il Medioriente in generale tra i Paesi che stanno mostrando in assoluto più interesse alla realtà di Alma. Un altro fronte di sviluppo continuo della scuola, già faro nell’istruzione superiore, è la diversificazione della sua offerta formativa. In pochi mesi sono stati lanciati vari corsi che rappresentano vere e proprie innovazioni culturali: dal progetto «Climate Smart Chef», in collaborazione con Fondazione Barilla, al progetto «Health and Performance» supportato da Uefa e orientato alla formazione di esperti che lavorano con la cucina e lo sport. Non dimentichiamo anche tutto lo sviluppo dei corsi legati al managment, elemento sempre più centrale della competenza necessaria oggi in ambito ristorativo.
Ormai giunta a oltre 15mila diplomati la comunità degli alumni di Alma è presente in tutto il mondo con tanti dei fuoriusciti da Alma in posizioni di rilievo e prestigio. Un contributo al segmento dell’ospitalità che Alma ha costruito e continua a coltivare per dare al mondo dell’ospitalità italiana un livello di professionalità prima inedito e che le viene costantemente riconosciuto dagli addetti del settore.
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