Recensione
L’ennesimo libro su Arrigo Sacchi per tifosi del calcio e soprattutto milanisti? Sicuramente no. Il realista visionario è invece la storia di un’idea. Un’idea di grande innovazione che una persona determinata e decisa al massimo riuscì a dimostrare vera in un periodo, a cavallo degli anni Ottanta/Novanta, quando il mondo del calcio era sicuramente uno degli ambiti più conservatori della nostra società.
In questo libro c’è molto di Parma. Di quel Parma calcio che era già con la coppia Ceresini/Sogliano un laboratorio in grande sviluppo. Quel Parma voleva già stupire tutti lanciando giovani di qualità come Pioli, già ceduto alla Juventus dopo uno strepitoso campionato vinto con Marino Perani. Dopo il trionfo ed il ritorno in B il club però retrocesse. Il grande presidente Ernesto Ceresini, ispirato dal direttore Riccardo Sogliano, rilanciò scommettendo sul «profeta di Fusignano» che per due anni portò il Tardini ad essere la copia del Regio nel campo del divertimento. La rivoluzione di Arrigo Sacchi nel calcio parti da quegli anni. Il mister «visionario» non si accontentava di vincere ma voleva vincere arrivando vicino alla perfezione del gioco del calcio. E non cambiò idea e ossessione nemmeno arrivando al Milan dove un giovane Berlusconi stava già stupendo tutti rivoluzionando imprenditoria e televisioni con lo stesso obiettivo di Sacchi: inseguire un futuro che poteva anche essere visione irraggiungibile. Invece il miracolo riuscì in pieno. Quel grande Milan seppe vincere in Italia, in Europa e nel mondo entrando nella leggenda tanto da meritare la menzione a miglior squadra di calcio di ogni tempo da parte dell’Uefa.
Ma il libro è anche molto altro. La penna di Leonardo Patrignani, giovane scrittore di successo avvezzo ad ambientare le sue storie nel futuro, ha sapientemente raccolto i pensieri di Arrigo Sacchi ma ha saputo incorniciare anche le idee di grandissimi allenatori e manager di successo intervistati sulle imprese del grande allenatore romagnolo dando al libro un’apertura ben oltre lo sport.
«L’idea è stata che una grande impresa come il Milan di Sacchi – ci ha detto la “voce narrante“ Leonardo Patrignani – non potesse rimanere esclusiva storia calcistica. L’ispirazione, l’ossessione e il lavorare attorno a un sogno deve essere una storia positiva per altri ambiti della nostra società e ci piacerebbe che il libro potesse ispirare ed aiutare quel concetto di fare squadra che oggi è molto importante».
E infatti Arrigo Sacchi ha saputo ispirare tanti allenatori a lui legati da rapporti diretti o da amicizia come Carlo Ancelotti, Antonio Conte e quel Pep Guardiola che probabilmente ora è il più rivoluzionario dei mister.
Ancelotti racconta della capacità di far crescere le persone di Arrigo mentre Conte si ritrova in Sacchi nell’ossessione degli obiettivi e nella determinazione con cui si devono curare i dettagli e Guardiola, nel libro, fa un po’ l’elenco delle grandi trasformazioni calcistiche di Arrigo.
Le intuizioni di Leonardo Patrignani, poi, portano il libro ad allargare il campo a incursioni esterne ed importanti come quella dell’ex team principal della Ferrari Stefano Domenicali e dell’amministratore delegato della Dallara Andrea Pontremoli che riescono ad avvicinare imprese sportive ed imprenditoriali nel nome della passione, della ricerca “ossessiva” del bello e della perfezione partendo da un’idea precisa che spesso può sconfinare nell’utopia.
Il libro, edito da Cairo, è uscito in questi giorni. Non solo gol e vittorie, quindi, ma tanta passione e tanti valori positivi che possono ispirare e sollecitare altre rivoluzioni e cambiamenti futuri in ambiti anche diversi e lontani dal calcio.
Vincenzo Pincolini
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