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L'allevamento nel Casertano

Accolti a Parma 18 cani salvati dal canile lager

Accolti a Parma 18 cani salvati dal canile lager

di Mara Varoli

20 Novembre 2023, 03:01

Maxi sequestro di un canile lager nel casertano. Quattrocento cani di razza che non abbaiano nemmeno più e tanti cuccioli morti. Una notizia sconvolgente, vista la crudeltà di questi allevatori senza scrupoli. E le associazioni parmigiane non sono rimaste con le mani in mano: un giro di telefonate e Silvia Brizzolari di Spaniel & Co. Aps Rescue Cocker e Springer Spaniel & Co, con Alice Bianchini, ha risposto a Monica Bertozzi di Ffl Rescue Odv, che insieme a Claudia Del Negro e Fulvio Sbuttoni sono partiti con Gianluca Lucchini dell'Oipa.

«Venerdì scorso a mezzanotte abbiamo raggiunto Bologna in macchina - racconta Silvia Brizzolari -, dove ci aspettava la staffetta: «Una zampa nel cuore Agnese original» con il furgone. Poi abbiamo proseguito fino a Casaluce. E per raggiungere l'allevamento lager che è stato messo sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord su segnalazione del Partito animalista italiano abbiamo dovuto percorrere una strada tutta sconnessa e piena di immondizia». Alle 6,30 le associazioni di Parma si sono trovate davanti una struttura grande come un campo da calcio, «ma i box sono un metro per tre per non so quanti cani - continua Silvia -. Abbiamo aspettato i carabinieri, l'Ausl e Carmine Munno, responsabile del Partito animalista per il casertano, e dopo numerose verifiche siamo entrati. La cosa che ci ha colpito subito è che nessuno dei 400 cani aveva la forza di abbaiare».

Silvia, Monica, Gianluca e altre associazioni sono riusciti a portare fuori 61 anni: «I controlli sono stati scrupolosi e sono durati ore - sottolinea Silvia -, ma alla fine i cani sono stati affidati ai volontari». Diciotto sono arrivati a Parma e gli altri a Torino e a Firenze. Cocker, bassotti, beagle, husky, cavalier king e samoiedo: tutti pelle e ossa, maltrattati, fobici e malati. «Appena arrivati a casa abbiamo subito attivato la profilassi veterinaria, grazie alla collaborazione del bravo medico Dimitri Monica di Parma e e all'ospedale veterinario San Marco di Veggiano - specifica Silvia -. La maggior parte dei cani sequestrati sono femmine, proprio perché servivano solo da fattrici. E tanti, troppi, hanno la rogna. Quando finiremo i test, le profilassi e tutte le cure, queste "povere anime" potranno essere date prima in affido e quindi in adozione. Ma dovremo certificare le persone che vorranno accoglierle e dovremo comunicare i dati ai carabinieri, proprio perché si tratta di un sequestro». A Parma è arrivata Fenice, che per le condizioni di salute non ha più pelo. Poi c'è Maddy che partorirà a giorni, Happy che ha male ai denti, come tanti altri suoi compagni di sventura. Ma per loro l'inferno è finito, presto impareranno a scodinzolare. E questo grazie soprattutto a Monica Bertozzi, che con altri volontari è stata la prima ad intervenire a Casaluce: «Sì, dopo il sequestro sono partita e insieme ad altre associazioni abbiamo cercato di pulire i box, abbiamo portato il cibo e le coperte - racconta Monica -. Poi per il trasferimento dei cani mi sono impegnata per avere la staffetta, che è costata parecchio per associazioni piccole come le nostre. E ogni cane che abbiamo portato fuori ha un prezzo, essendoci stato un sequestro. Ora i cani che abbiamo portato a Parma sono dislocati nelle famiglie dei volontari e alcuni sono stati ricoverati. Subito gli abbiamo fatto il bagnetto e hanno ricominciato a mangiare: piano piano si stanno riprendendo».

Uno sforzo importante, quello di queste associazioni, che fanno un appello per chi vuole aiutare questi cagnolini: «Abbiamo bisogno di cibo, coperte, farmaci, pappe e traversine perché devono imparare a fare la pipì all'aperto - conclude Monica -. Per chi ci vuole contattarci fflrescue28@gmail.com oppure spaniel.co@gmail.com. Ieri abbiamo organizzato anche una pizzata alla pizzeria «Il Torchio» di Fontevivo e parte dell'incasso verrà devoluto per salvare i cani di Casaluce. Chi vuol contribuire a questa missione è ben accetto».

Mara Varoli

© Riproduzione riservata

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