Felino
Ha destato vasto clamore l’intervento in consiglio comunale del nuovo parroco don Martino Verdelli. Il sindaco, nell’augurargli il benvenuto in paese, gli ha donato una Natività.
Don Martino ha poi parlato a ruota libera, suscitato varie polemiche. Ha iniziato dal caso di Indi Gregory, «la bambina inglese uccisa da una decisione criminale di alcuni magistrati, per lei nessuna mobilitazione social, solo un’ipocrita vicinanza».
Poi del covid, sostenendo «la violazione sistematica della Costituzione con i cittadini proni ad una condizione di paura».
Un altro tema caldo, quello di genere: «Abbiamo ancora il coraggio di dire che l’essere maschio o femmina sono evidenze naturali incontrovertibili? Sono felice ed orgoglioso di essere uomo. È ancora concesso dire che il bambino concepito ha il diritto di venire alla vita e di essere cresciuto da un papà e da una mamma? Da cristiano cerco di raccontare il racconto più bello del mondo, il Vangelo, perché il messaggio di Cristo è la difesa dei più deboli e degli ultimi. E la donna portatrice di stupendi carismi e la storia della chiesa ne comprova la valorizzazione, attraverso molti grandi esempi di donne».
Don Martino è stato applaudito dalla maggioranza mentre nei banchi della minoranza il solo Campari si è unito all’applauso, ignorato dagli altri quattro dell’opposizione. Giacomo Della Ghezza ha espresso pareri contrari a quelli del parroco. Il video, diffuso su YouTube è stato visto da più di 1.400 persone e non sono mancate reazioni. «10 minuti senza interruzioni che possiamo riassumere così – si legge in una nota di Insieme per Felino -: lotta contro il diritto all’aborto, orgoglio maschile sventolato con chiaro riferimento ai recenti femminicidi, lotta contro l’educazione sessuale nelle scuole, dubbi sulla libertà di culto per i cattolici in Italia, dubbi sulla libertà di parola in Italia, attacco alla Costituzione. Un comizio, dunque, un’ingerenza inaccettabile tra la sfera pubblica e quella religiosa, uno sgarbo istituzionale verso il Consiglio».
Pesante anche il comunicato del Pci di Felino. «Nella sua brevità don Martino non ha dimenticato nulla porgendoci tutto il repertorio caro a ogni reazionario clericale – si legge -: Dio, Patria, e famiglia, ovviamente tradizionale, difesa della vita a prescindere, la donna come madre relegata allo stile verginale di Maria. Decisamente patriarcale, il suo sventolare l’orgoglio di maschio».
Anche Fare Felino ha diffuso una nota nella quale, oltre a condannare l’intervento del parroco («un sermone politico fazioso, dichiaratamente di parte e irrispettoso delle differenti realtà politico-sociali che i consiglieri comunali rappresentano all’interno del Municipio»), si attacca il sindaco per aver utilizzato in modo scorretto la voce del regolamento “Comunicazioni del sindaco”: «L’intervento del sindaco non può diventare un’occasione di propaganda demagogica e gratuita».
Massimo Morelli
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