SANITA'
Negli ultimi cinque anni gli utenti del servizio sanitario pubblico della nostra provincia hanno «dimenticato» di pagare ticket per oltre tre milioni e mezzo: per l'esattezza tre milioni e quasi 631 mila euro.
Un conto «importante» (anche se minore di quello di altre province dell'Emilia Romagna) che comprende prestazioni erogate a Parma e provincia sia dall'Azienda Usl (circa il 60% del totale delle prestazioni) che dall'Azienda ospedaliera universitaria (il restante 40%).
Va peggio in altre province. Se - restando ai dati delle sole Ausl - nel 2022 Parma risultava creditrice di poco più di 338 mila euro, la Romagna veleggiava sugli oltre 4 milioni e mezzo di crediti, Ferrara su oltre un milione e 400 mila e Modena su quasi 850 mila euro.
La questione è stata sollevata nei giorni scorsi - proprio per la situazione della Romagna - dalla consigliera di Fratelli d'Italia Marta Evangelisti, che ha chiesto in un'interrogazione cosa sta facendo la Regione per recuperare le somme non pagate. Sempre da Fratelli d'Italia è intervenuto con toni duri il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri puntando il dito sulla situazione di Piacenza (quasi 554 mila euro da recuperare nel 2022). E provocando un'altrettanto dura risposta dell'assessore regionale alla sanità Raffaele Donini che, dopo aver ricordato i quattro passaggi per il recupero delle cifre chiede polemicamente se «Tagliaferri conosce qualche modalità al di fuori della legge per provare a ridurre il mancato introito».
Ma quanti sono i «portoghesi» di casa nostra? La percentuale dei ticket non pagati ad Ausl e ospedale Maggiore varia dal 7,7% del 2018 (l'anno più «moroso» del quinquennio) al 4,6% del 2019, al 6,4% del 2022. «La media dell'ultimo quinquennio è del 6% circa - fa notare il direttore amministrativo dell'Azienda ospedaliera universitaria Antonio Ventura - L'87% degli utenti paga il ticket nei termini previsti. La metà del rimanente 13% risponde con sollecitudine al primo avviso “bonario” di pagamento».
Quattro, ricorda il subcommissario e direttore amministrativo Ausl Stefano Carlini, i passaggi per il recupero crediti: «La procedura richiede tempi fissati da regolamenti regionali ad aziendali. Dal momento della prestazione si danno sei mesi di tempo per il pagamento, trascorsi i quali parte, nel giro di 6-12 mesi, un avviso bonario. Se nulla accade, viene inviato un sollecito con diffida e la costituzione in mora. Ultimo passaggio è la riscossione coattiva tramite l'Agenzia delle Entrate: si chiedono il ticket, gli interessi di mora e le spese per la pratica».
Ovviamente, fanno notare i due direttori amministrativi, se il cittadino ha già pagato il ticket - perché l'errore è sempre in agguato - può contestare il sollecito esibendo la ricevuta del ticket.
L'iter è, oltre che complesso, lungo e può durare, dice Carlini, anche due anni. «Per questo il dato dei ticket non pagati è dinamico, cambia in base ai recuperi che avvengono di anno in anno - dice Ventura - Negli ultimi dieci anni abbiamo notato una stabilità nelle percentuali dei crediti». E se gli anni più recenti presentano percentuali più alte di mancate riscossioni, spiega Carlini, è perché la procedura non è ancora conclusa. Inoltre Carlini spiega che nel 2021 è stata attivata una task force per recuperare crediti le cui procedure si erano fermate nel periodo Covid.
Un ruolo significativo nel contenere le somme non riscosse sembra averlo giocato - concordano sia Carlini che Ventura - l'introduzione nel 2019 di forme di pagamento più agili rispetto delle macchinette riscuotitrici: Pagopa, bancomat, ricevitoria lotto, poste, bonifici bancari. «Ci sono meno lamentele, il flusso di pagamenti è più solido, il sistema è più flessibile, c'è la possibilità di tracciamento», dice Carlini.
Il problema semmai è un altro: la parcellizzazione degli importi delle prestazioni, tutte mediamente di 40 euro. «Dal 2018 al 2022, solo per le prestazioni Ausl, abbiamo inviato 32 mila solleciti, fra lettere bonarie e ingiunzioni con raccomandata. A volte la procedura è più costosa delle somme recuperate», dice Carlini.
Monica Tiezzi
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