AMARCORD
Se dopo la visione (obbligatoria) del film «C’è ancora domani», avete voglia di rituffarvi nelle atmosfere neorealiste, ascoltate qui. Nel dicembre del ‘65 arrivò in redazione una lettera: «Abito a 1040 m. sopra il livello del mare e insegno a due scolari. Mancano il missionario (leggi prete), lo stregone (leggi medico) e i servizi igienici. Sono un po’ triste perché non c’è nessuno quassù, solo alberi a cui appoggiare la testa come l’infelice Charlie Brown. Prima di questo esilio, quando conducevo una vita quasi civile, leggevo sempre il vostro giornale. Quindi, anche se mi arriveranno cinque copie per volta, vorrei abbonarmi. Firmato: Lalla Pini, maestra elementare di Rusino (Lagrimone)».
Il cronista Pier Luigi Zani capì subito che quella storia meritava di essere raccontata così, presa la Rollei e il flash, partì per l’Appennino. Dopo un viaggio rocambolesco su stradine piene di buche («qui - annotò - più che la casa col giardino, ci si fa la casa con la frana»), il giornalista fermò l’auto davanti ad una delle quattro case di Rusino. Sopra una targa arrugginita, “Scuola elementare”, e dentro: «Una stanzetta due metri per quattro, due banchi scassati, una lavagna, un armadio con un’anta che non si chiude, una cattedra e una stufetta di ghisa, vecchissima». La maestra, stupita, gli presentò subito i propri allievi: Luigi, sette anni, faceva la seconda; Luciano, di nove, frequentava la quarta; in più quel giorno c’era anche Carmelina che aveva già preso il diploma, ma continuava a venire perché le medie erano troppo lontane.
Dopo la lezione, la maestra (trentenne, inviata lì al secondo anno di ruolo) confidò a Zani tutta la sua malinconia: servizio postale scarso, niente corriera, poche soddisfazioni in classe, nessun amico; a salvarla erano i suoi dischi, i suoi libri, la radio e la televisione («ma sento di una inondazione in India e io non so quello che capita a due passi da qui, sono tagliata fuori»). La redazione, colpita, decise di tassarsi e di farle arrivare la «Gazzetta» fino alla fine dell’anno scolastico. Non solo: tutti i lettori furono invitati a spedire una cartolina natalizia alla maestra Pini. In molti risposero all’appello.
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