La Gazza Ladra
Un elenco di persone scomparse nell’anno che sta per terminare non pare fare il paio con la gioia che procura la nascita ormai imminente di Gesù Bambino ma è proprio nel contrasto tra chi nasce e chi ci abbandona il vero senso della vita , dall’inizio al termine della medesima. Non sarebbe corretto ma solamente ingeneroso stilare una lista di persone che hanno lasciato una traccia nel loro passaggio su questa terra e che, risultano ai più, individui non certo nella norma, che li sia amati o meno ma che al solo nominarne le generalità, chiunque sa di chi tratta. Finiva febbraio e se ne andava Maurizio Costanzo, e con lui, una parte di me, come se all’improvviso sia diventato orfano e la sua mancanza è forte oggi più che mai…
Non c’è ovviamente nessun legame tra la sua scomparsa e quello che è accaduto a me, venti giorni dopo quando un ictus si manifesta in tutta la sua voracità , anzi mi piace pensare che proprio lui c’abbia messo una pezza perché non gli andassi a fare compagnia subito. Appena prima di Maurizio , il mondo intero ha detto addio a Gina Lollobrigida, con un gennaio raggelante per i contenziosi economici apertisi col suo addio: l’anno prima, mentre era in corso la querelle mediatica tra Gina,i familiari e il suo assistente, ircevo una telefonata, sera piuttosto tardi, e faccio un po' fatica a riconoscerla, anche mi è poi bastato pochissimo per capire che era veramente lei: lucidissima, perfettamente presente a se stessa, mi voleva ringraziare solo per sverla sostenuta e difesa in una discussione, a Live non è la D’Urso, in un clima da dagli alla strega” che nemmeno la pi incapace delle figuranti avrebbe meritato.. E poi giugno , malato com’era da tempo, se n’è andato Francesco Nuti, un regista che ha divertito e anche un po’ “immalinconito” milioni di Italiani e che nella sua folle e bizzarra carriera, mi ha voluto per un film «Caruso Pascocki due», facendomi sostenere il ruolo di una paziente del suo studio psicanalitico, che non proprio in totale lucidità, da beneamata sorella della carità, sognava e anelava di diventare papessa… Una settimana di lavorazione, un clima dove le regole non avevano un domicilio, un sorriso continuo, il suo, che ho ancora davanti agli occhi. Insieme a questa piccola truppa di grandissimi la lista di chi non è più con noi è composta anche da Toto Cutugno, Tina Turner, Jane Birkin, Burti Bacharach, Tony Bennett che per me sono stati idoli e non passeggeri. E non manca nemmeno un stilista, Paco Rabanne, a me talmente non solo caro carissimo, perché la prima volta che vidi Mina, nel ’69, al Teatro Ducale, aveva indosso uno striminzito mini abito di accecanti dischetti metallici, su cui trionfavano le sue chilometriche gambe, quelle si che di strada ne hanno fatta molta. Buona domenica.
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