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Lo storico giornalista della «Gazzetta di Parma» Andrea Ponticelli entra nella Hall of Fame

Lo storico giornalista della «Gazzetta di Parma» Andrea Ponticelli entra nella Hall of Fame

di Gianluigi Calestani

24 Dicembre 2023, 03:01

Al termine della riunione del Consiglio Federale di ieri sono stati comunicati i nomi dei nuovi indotti alla Hall of Fame del baseball italiano, coloro che negli anni hanno dato lustro al movimento nazionale in qualità di giocatori, tecnici, dirigenti, arbitri, classificatori o giornalisti. La cerimonia di consegna delle relative targhe avverrà a fine gennaio in occasione della Convention nazionale di Rimini ma già da oggi il baseball parmigiano può festeggiare l’ingresso nel gotha del batti e corri nazionale di Andrea Paini, presidente del gruppo Oltretorrente, e di Andrea Ponticelli come giornalista.

La famiglia della Gazzetta di Parma ha appreso con grande soddisfazione la notizia dell’elezione di Ponticelli, per tantissimi anni apprezzato giornalista della testata e storico cantore delle gesta del baseball parmigiano. «Sono felice – dichiara Ponticelli -: questo riconoscimento mi onora ed è il compendio di quarantatré anni dedicati al baseball».

Il baseball della nostra città ha un grande debito di riconoscenza nei confronti di Andrea che ha contribuito con i suoi articoli e il suo impegno alla crescita e ai successi del movimento a Parma. «Ho iniziato la mia carriera nel 1975 a Radio Parma – racconta -: seguivo tutti gli sport, non avevo particolari conoscenze del baseball. Un giorno mi telefonò Lorenzo Cresci, responsabile della redazione sportiva con Pino Colombi, e mi incaricò di seguire una partita di baseball all’interno della trasmissione che si occupava di tutti gli sport minuto per minuto. Arrivai allo stadio e mi si avvicinò Aldo Notari che passò a mio fianco tutto il tempo dell’incontro spiegandomi le regole e i segreti di questo sport. Era convinto che ogni occasione di pubblicizzare il baseball fosse fondamentale. Una sorta di “sliding doors”: se Notari mi avesse snobbato avrei probabilmente scelto un altro sport».

Poi l’ingresso alla Gazzetta di Parma.«Nel 1977 come collaboratore, l’assunzione arrivò nel 1989 – precisa Ponticelli -. Ho seguito sport, cronaca, provincia, esteri... Nel ‘77 scrissi un articolo sul Torneo dell’Amicizia e la settimana successiva mi trovai inviato sul campo di Novara dove la Germal subì un’inattesa ma indolore sconfitta».

Da quel momento Andrea iniziò a seguire tutte le più importanti manifestazioni. «Già nel ‘77 seguii la vittoria della prima Coppa dei Campioni come spalla di Gian Marco Ferri e Attilio Fregoso e da quel momento iniziai una carriera da giramondo – spiega Andrea -. Nel 1990 affrontai un viaggio a Pinheuil a bordo di un bimotore ad elica, successivamente raccontai una Coppa delle Coppe da Skelleftea, una città svedese vicina al circolo polare. Poi i campionati mondiali a Parma, tanti scudetti, tante coppe...».

In breve tempo Ponticelli conquistò la fiducia dell’intero ambiente del baseball e diventò la voce più autorevole del baseball parmigiano. «Giulio Montanini e Guido Pellacini mi hanno insegnato tutto – ricorda -. Leggevano i miei articoli e poi mi davano consigli utili, sempre con grande signorilità e leggerezza».

Tantissimi gli episodi significativi nella sua carriera. «Ricordo una partita vinta a Nettuno nel 1980. Al quinto inning il Nettuno vinceva 10 a 0, poi salì sul monte di lancio Guzman ed iniziò una rimonta che portò il Parma a vincere 13 a 10 cancellando la festa per lo scudetto che a Nettuno avevano già preparato». L’incipit di quell’articolo fu «e il bimbo pianse», frase rimasta nella memoria degli appassionati parmigiani. «Tra Parma e Nettuno c’è sempre stato un rapporto di odio e amore, ricco di rivalità e rispetto – spiega Andrea -. Amici fuori dal campo, rivali sul diamante».

Di Andrea ha sempre colpito lo stile, ricco di citazioni letterarie e musicali.«E’ nato tutto da Dino Buzzati e da un suo celebre articolo apparso sul Corriere della Sera nel quale paragonava Coppi ad Achille e Bartali ad Ettore in occasione della storica tappa Cuneo – Pinerolo – rivela Ponticelli -. Mi hanno sempre insegnato che nella vita bisogna mettere tutto quello che abbiamo imparato a scuola. Io a scuola andavo con più di un giornale e li leggevo tutti durante la ricreazione, ero appassionato di lirica e mi è sembrato naturale paragonare i nostri giocatori ai personaggi delle opere». Di Andrea ha sempre colpito la meticolosità, la capacità di catalogare ogni singola azione di ogni singola partita, la perfetta conoscenza delle statistiche di ogni giocatore. «Avevo un grande archivio personale – conclude -. Essere preparati è fondamentale. Me lo hanno insegnato i miei maestri di giornalismo. Attilio Fregoso, Gianfranco Bellè, Gianluca Bacchi Modena, Giorgio Gandolfi per il quale ho fatto il corrispondente da Parma per Tuttobaseball. “Leggi” mi hanno sempre detto. “Se non leggi non sarai mai in grado di scrivere”. Credo di aver messo in pratica i loro consigli».

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