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Pm10, nel 2023 sforamenti dimezzati rispetto al 2022

Pm10, nel 2023 sforamenti dimezzati rispetto al 2022

di Giovanna Pavesi

29 Dicembre 2023, 03:01

Fino a oggi, a seguito delle proiezioni relative al possibile sforamento dei valori limite giornalieri del Pm10, a Parma, sono ancora in vigore le misure emergenziali per la qualità dell’aria, con lo stop ai diesel Euro 5, l’abbassamento delle temperature medie nelle case fino ai 19° e una serie di altre disposizioni necessarie per limitare le emissioni.

E anche se il bilancio dell’ultimo anno, rispetto al 2022, registra qualche progresso, il «bollino rosso» ricorda a tutti che la strada per migliorare la qualità dell’aria va potenziata, sia per la posizione in cui si trova Parma (cioè nel bel mezzo del bacino padano), sia perché sono anche i gesti virtuosi dei singoli a segnalare un primo vero cambio di passo. In città, per monitorare i livelli di qualità dell’aria, sono presenti due stazioni, una da traffico, a Parma Montebello, e una da fondo urbano, in Cittadella.

2023,sforamenti in regola

Come confermato da Claudia Pironi, responsabile della rete provinciale monitoraggio qualità dell’aria di Arpae, in entrambi i casi, per il Pm10 «non si registreranno superamenti, né della media annua, né dei limiti giornalieri (sono ammessi 35 superamenti annui del valore giornaliero di 50 microgrammi/m3), in quanto, a oggi (con dati aggiornati al 27 dicembre, ndr), abbiamo registrato rispettivamente 19 superamenti giornalieri al Montebello e 13 in Cittadella». Anche per questo, rispetto allo scorso anno, «la situazione della qualità dell’aria per il Pm10 è stata sicuramente migliore, visto che nel 2022 al 27 dicembre avevamo 44 superamenti a Montebello e 32 a Cittadella».

In aumento solo l'ozono

Come specificato, «non si evidenziano particolari criticità nemmeno per il biossido di azoto e per il benzene», mentre «per quanto riguarda l’ozono, misurato a Cittadella, sono stati rilevati, invece, 61 superamenti del valore obiettivo di 120 microgrammi/m3, a differenza dello scorso anno, in cui i superamenti sono stati pari a 42».

Per Pironi, i dati rilevati a Parma sono «paragonabili a quelli delle altre città dell’Emilia, caratterizzate da analoghe situazioni di traffico, meteo e attività antropiche»: «Quest’anno, non si sono riscontrati, per il Pm10, superamenti dei 35 valori limite giornalieri nemmeno a Reggio Emilia e a Piacenza, anche se le stazioni da traffico delle due città hanno registrato un numero di superamenti maggiore».

Come osservato dall’esperta, per quanto riguarda il Pm10, «il periodo peggiore per la qualità dell’aria è quello invernale, caratterizzato da una situazione meteo che favorisce la permanenza degli inquinanti in atmosfera», mentre per l’ozono «il periodo peggiore è quello estivo, in quanto la sua formazione avviene a seguito di reazioni molto complesse tra inquinanti già presenti in atmosfera ed è
favorita dalla radiazione solare».

Qualità aria migliorata

Rispetto al 2022, nell’ultimo anno «si registra un miglioramento della qualità dell’aria», possibile grazie anche alle misure di contenimento messe in atto e alla situazione meteo, che ha favorito la dispersione degli inquinanti.

Giovanna Pavesi

© Riproduzione riservata

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