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Rc auto, stangata per gli automobilisti parmigiani. Qui i rincari maggiori in regione, +8,6%

Rc auto, stangata per gli automobilisti parmigiani

di Pierluigi Dallapina

03 Gennaio 2024, 03:01

Il salasso continua e a Parma il caro auto si fa sentire più che altrove se si paragonano i dati della provincia con quelli degli altri territori dell'Emilia Romagna.

Dopo un 2023 caratterizzato dagli aumenti, anche il 2024, purtroppo, sarà un anno scandito dai rincari affermano le associazioni dei consumatori, sul piede di guerra per gli aumenti nel comparto rc auto. La situazione è drammatica in tutta Italia, ma a Parma l'aumento dei prezzi delle polizze picchia più che altrove, con una percentuale che è più alta rispetto alla media nazionale e a quella regionale. È però Bologna (416,42 euro) la provincia con il prezzo medio delle polizze più alto.

La situazione italiana

Nel suo ultimo report l'Ivass (l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) segnalava che a ottobre 2023 le polizze rc auto costavano il 7,9% in più rispetto all'anno precedente con un prezzo medio, sempre su base nazionale, pari a 388 euro. Nei giorni scorsi il Codacons aveva stimato «un incremento di circa 28 euro a polizza rispetto all'anno scorso», per una stangata complessiva su tutti gli automobilisti pari a 910 milioni di euro. Quella registrata nel 2023 è quindi una vera e propria impennata, dato che negli ultimi anni i prezzi medi rilevati dall'Ivass erano costantemente in calo. Ad esempio, il 31 ottobre 2021 l'Istituto rilevava un -5%, mentre nel 2020 la riduzione era del 5,7%. Nel 2015 la diminuzione era arrivata al 7,5%.

Altri tempi, come sanno bene le tasche dei consumatori, già alleggerite dai rincari dell'energia patiti nel corso del 2022. Rincari che, dopo una tregua mai abbastanza lunga, potrebbero ripresentarsi nel corso di quest'anno a causa del ritorno dell'Iva piena e dell'abbassamento dei bonus.

Stando a un'indagine di Facile.it gli aumenti sarebbero però maggiori: a dicembre 2023 per assicurare un veicolo occorrevano, in media, 618,55 euro, il 35% in più rispetto a dodici mesi prima.

Caro auto nel Parmense

Se a subire i rincari sono tutti gli automobilisti italiani, quelli di Parma e provincia devono fare i conti con aumenti ancora più insidiosi: +8,6% contro una media nazionale che, come detto in precedenza, si ferma al 7,9%. Il prezzo medio di una polizza nel Parmense è di 383,88 euro, una cifra che pare bassa, ma che è certificata dall'Ivass.

Allargando lo sguardo alle province vicine, si scopre che in Emilia Parma è quella che ha fatto registrare il rincaro maggiore, dato che Bologna si ferma a un +6,3%, Modena e Piacenza rispettano il dato nazionale, mentre Reggio Emilia scende al +7,6% e Ferrara è ancora più bassa con un rincaro del 7%.

In Romagna gli automobilisti sembrano soffrire meno per i rincari. Rimini segna +4,4%, Ravenna +6,4%, mentre Forlì-Cesena sale leggermente per attestarsi a +6,5%.

E fuori regione cosa succede? Restando nelle province vicine si vede che a Cremona il rincaro è sotto media (+7,2%), ma basta spostarsi a Mantova per notare un vero e proprio balzo, pari al +9,3%. Il 2023 si chiude così, ma il 2024 non promette niente di buono.

«Costi eccessivi e ingiustificati»

Da settimane le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. La protesta è in tutta Italia e Parma non fa eccezione, perché per gli automobilisti si prevede un nuovo salasso quando dovranno pagare la rc auto. «L'aumento medio nazionale del 7,9% è troppo elevato e in parte non giustificato. Stiamo parlando di un settore particolarmente redditizio. Il mercato delle compagnie assicurative è dominato da pochi grandi operatori che danno vita, di fatto, ad una situazione di oligopolio. Per questo i prezzi in Italia sono più alti della media Ue». Fabrizio Ghidini, presidente di Federconsumatori, è pessimista. «Anche nel 2024 ci saranno ulteriori aumenti delle polizze. Aumenti che andranno ad incidere soprattutto sui redditi medio-bassi e sui lavoratori precari».

I prezzi stracciati sono un miraggio, ma provare a risparmiare è possibile. «È bene confrontare i preventivi di diverse compagnie assicurative - premette Ghidini - e poi anche sottoscrivere una polizza online può abbassare il costo finale». I preventivi possono essere calcolati sul sito www.preventivass.it, il portale dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Oppure ci sono anche altri siti (privati) di comparazione. Ma attenzione, in Rete e non solo, le truffe sono all'ordine del giorno. Anche in questo caso gli automobilisti hanno alcune armi di difesa. «Prima di sottoscrivere un contratto con una compagnia sconosciuta è meglio controllare se la stessa è autorizzata ad operare sul mercato. Basta controllare che sia negli elenchi dell'Ivass. Stessa cosa se ci si affida ad un intermediario. Anche gli intermediari autorizzati devono essere iscritti in un registro dell'Ivass».

Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori, conferma la preoccupazione per i rincari. «Perché aumentare i prezzi quando l'inflazione e il costo dell'energia si vanno attenuando?». Festelli poi va oltre. «Ad Ivass abbiamo proposto una modifica del sistema bonus-malus, perché non è possibile che un automobilista che è nella prima classe di rischio per non aver fatto incidenti negli ultimi 13 anni sia costretto a vedersi aumentare la polizza dai rincari. Questo è un sistema che non premia gli automobilisti virtuosi». Altro suggerimento. «Sempre più persone guidano auto a noleggio. Ma dopo 5 anni che una persona non è più proprietaria di un mezzo perde la classe di rischio. Risultato, se vuole ricomprarsi un'auto riparte dalla classe di rischio più onerosa. Per questo bisognerebbe spostare la rc auto dai veicoli alle persone».

P.Dall.

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