Nel parcheggio dell'Eurosia
Le auto nei parcheggi, ormai è evidente, sono sempre più nel mirino di tossici e raminghi che sono disposti anche a sfasciare vetri e portiere pur di rubare qualche spicciolo.
Ma oltre a questi disperati ci sono anche altri balordi che saccheggiano le macchine. Con abilità e destrezza di ben altro tipo.
Lo dimostra il colpo messo a segno qualche giorno fa nel parcheggio del centro commerciale Eurosia da un giovane che, vedendo una donna uscire con la spesa e il passo un po' incerto, ha capito di avere davanti un bersaglio probabilmente facile. E non se l'è fatto sfuggire.
«Mi ero fermata per acquistare alcune cose che poi ho deposto nel baule - racconta la vittima - come sempre, ben sapendo che in giro ci sono tanti malintenzionati, ho tenuto la borsa a tracolla. Ma alla fine, ormai sentendomi al sicuro, l'ho deposta sul sedile posteriore».
Un gesto istintivo: ma anche un errore. «Subito mi sono messa al posto di guida e mi stavo accingendo ad accendere il motore quando ho sentito un rumore provenire da dietro. In un primo momento non ho dato troppo peso e mi sono limitata a buttare l'occhio al retrovisore: ma quando ho notato un giovane che correva verso una vettura parcheggiata poco lontana, mi sono spaventata. E ho controllato».
Inutile dirlo: la borsa era svanita. E con essa tutto il contenuto che, al di là di qualche decina di euro, rappresentava il vero valore: carte, documenti, chiavi. Ovvero oggetti indispensabili per la nostra vita quotidiana e che, sostituire i quali, occorrono una montagna di tempo e pazienza per affrontare la burocrazia.
«Sono corsa allo sportello assistenza del centro commerciale ma quello, ovviamente, era svanito. Era sicuramente giovane ed è scappato su quella che mi è sembrata una Fiat Multipla».
Questi i dettagli: il resto è la ricostruzione di un colpo messo a segno con notevole sfrontatezza. Il ladro, infatti, si deve essere piazzato proprio di fianco al lato passeggero della macchina rendendosi così invisibile alla conducente che, infatti, non ha neppure percepito di essere tenuta d'occhio. Poi, al momento migliore, quando lei era al posto di guida e non avrebbe potuto scendere al volo e bloccarlo si è fiondato a arraffare la borsa.
«Dispiace per quello che stava nella borsa - è la conclusione. - La mia speranza è che possa essere ritrovata e così io rientri in possesso delle cose a cui ero più affezionata come le fotografie».
Naturalmente del fatto è stata fatta regolare denuncia e se ne stanno occupando le forze dell'ordine.
Ma questo non cancella la preoccupazione di quanti ogni giorno usano e parcheggiano l'auto: un tempo si cercava di evitare le multe. Oggi, molto peggio, un verbale sotto il tergicristalli è quasi quasi una bella sorpresa.
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