CABARET
Una serata sulle montagne russe. Gli spettatori presenti al Teatro Regio ieri sera hanno toccato vette altissime con gli endecasillabi danteschi e sono ridiscesi nel mondo contemporaneo con temi basati sulla quotidianità.
Maurizio Lastrico e «Lasciate ogni menata voi che entrate», è una esplosione di simpatia. La sua abilità di sperimentare con la lingua italiana, è lo strumento principale con cui arriva al sorriso della gente. Obbligatoriamente «senza menate»: «Vorrei iniziare lo spettacolo ringraziando la persona senza la quale non sarei qui: l'autista del bus. “In divina commedia” metterò tutto il suo amore per il traffico cittadino e per i passeggeri». E così inizia a raccontare di quelle persone «attaccate a Yuri Chechica maniglia che ignorano il Neutro Roberts detergente».
È un modo coinvolgente di vivere il proprio tempo con gli spettatori, quello che sceglie Maurizio Lastrico. Un metodo che può essere definito «stanislastrico», capace di raccontare sempre qualcosa di positivo, creando un' empatia indissolubile con il pubblico. In questo momento in cui le piattaforme, internet e la televisione sono i simboli di una generazione sempre più isolata, Lastrico riporta al centro del villaggio il rapporto tra pubblico e attore. E lo fa come solo lui sa fare.
Con racconti di vita vissuta e un ritmo trascinante: «Se siete stati al mare dalle mie parti, avrete notato l'amore verso il prossimo tipico dei liguri. La nostra non è tirchieria ma è difficoltà di godersi le cose. Per darvi un'idea, quando ho esordito su Canale 5, la prima cosa che mi ha chiesto mamma è stata: “Ma ti danno almeno qualcosa?”. E ancora, il successo a Sanremo con Maria Chiara Giannetta. Ho richiamato mamma, dopo aver saputo che siamo stati visti da 17 milioni di persone. E la sua risposta: “Eh... finché dura...”. Va bene il profilo basso però un po' di entusiasmo ogni tanto non guasta». Ma non è tutto perché l'artista propone durante l’evento anche le sue conosciutissime «storie condensate», durante le quali il gioco comico di grande impatto nasce da un ragionato modo di giostrare sintesi e omissione. E così ,dopo il successo del 2011 con il suo primo libro dal titolo «Nel mezzo del casin di nostra vita», Maurizio Lastrico riceve nuovi consensi con un altro richiamo toscano: «Lasciate ogni menata voi ch’entrate». Anche a Parma. Anche ieri sera al Teatro Regio. Ma se qualcuno, ingiustamente, avesse delle rimostranze, la risposta dell’artista sarebbe già pronta: «Non ragioniam di lor, ma guarda e passa».
Pietro Razzini
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