Il giallo di via Sidoli
Voci incontrollate, sospetti e congetture da una parte. Silenzio e riserbo assoluto dall'altra. La vicenda del cadavere ritrovato in via Sidoli sta sospesa tra questi due estremi e se nel quartiere tanti si dicono convinti che il corpo scoperto tra le foglie di uno spazio verde oltre le case di via Zoni possa essere quello di Alessandra Ollari, la 53enne scomparsa nel giugno del 2023, da parte delle forze dell'ordine si prosegue a ripetere come un mantra la solita frase: «Non si può dire nulla per ora, servono accertamenti e riscontri».
Una cautela che si spiega, in parte, con le terribili condizioni in cui è stato trovato quel corpo sul quale dovranno, per forza, essere compiuti rilievi scientifici, ma anche con la scelta di evitare ogni possibile errore. Per questo motivo, anche la più banale informazione su quanto è stato scoperto venerdì pomeriggio viene bloccata: finora non è stato possibile sapere neppure se si tratta del corpo di una donna o di un uomo e persino i dettagli sui pochi brandelli di indumenti recuperati sono stati secretati.
Quello che è però certo è che il cadavere, in avanzatissimo stato di decomposizione, verrà analizzato con cura: il primo scopo è quello di provare ad accertarne la compatibilità con quello di Alessandra Ollari.
La seconda esigenza sarà quella di provare a capire la causa della morte: se naturale o provocata. E in questo caso, ovviamente, sarebbe tutto diverso.
Allora, per davvero, la vicenda si tingerebbe di giallo.
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