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TESTIMONIANZA

Fidenza, Luca e Cristina: «Noi, miracolati nell'inferno dell'A21»

Fidenza, Luca e Cristina: «Noi, miracolati nell'inferno dell'A21»

07 Febbraio 2024, 03:01

Un banco di nebbia fitta, fittissima, un muro bianco e la visuale che si azzera all’improvviso. Una frenata improvvisa ed evitare così di diventare un facile bersaglio per le auto e i camion che sopraggiungevano e per non tamponare i mezzi che viaggiavano davanti.

Una manovra riuscita: Cristina Cerbi e Luca Caraffini, titolari dell’Osteria di Fornio, sono usciti incolumi dalla infernale catena di incidenti, avvenuta tra le 9 e le 10 di lunedì, sull’A21, tra i caselli di Manerbio e Pontevico, nel bresciano.

Sopravvissuti al disastro di lamiere, a poche ore dalla tragedia in cui sono morte due persone, hanno ancora nella mente le terribili scene a cui hanno assistito dal sedile della loro auto, dove sono rimasti bloccati dalle 9 del mattino alle 4 del pomeriggio.

Cristina e Luca, inizialmente restii a finire sul giornale («Lo facciamo solo perché davvero meritano di essere ringraziati con tutto il cuore tutti quelli che hanno portato soccorso»), hanno raccontato la loro brutta esperienza.

La macchina dei soccorsi si è mossa in condizioni proibitive. Tutti meravigliosi insieme ai camionisti e a tutti gli automobilisti, che come Cristrina e Luca viaggiavano a quell’ora sull’A21 e che hanno dimostrato una sensibilità e una umanità indescrivibili.

«Viaggiavamo sull’A 21 – hanno raccontato Cristina e Luca - diretti a Brescia per un evento quando ci siamo trovati davanti uno spaventoso muro bianco. Io dicevo a Luca di andare piano, perché non si vedeva nulla. A un tratto Luca ha frenato e siamo riusciti a fermarci giusto in tempo per salvarci, perché ci siamo arrestati tre macchine prima dell’inferno. Ci sentiamo davvero miracolati. Quindi sono scattati i soccorsi, ma era tutto bloccato, con chilometri e chilometri di mezzi e pertanto era difficilissimo arrivare sul posto. Ambulanze, vigili del fuoco, polizia stradale, un’immensa task force si è attivata per prestare soccorso. In quelle condizioni era veramente impossibile riuscire a fare quello che hanno fatto tutti i soccorritori. Passavano di corsa con le barelle, perché non si riusciva a creare varchi. Veramente splendidi e non ci sono parole per ringraziarli. Anche i camionisti, grandi esperti di viaggi e di strade, facevano a gare per tranquillizzare gli automobilisti. Tutte le persone coinvolte si scambiavano vicendevolmente parole rassicuranti di conforto. Insomma, una vera e propria catena di profonda umanità e dobbiamo ricnoscere che la solidarietà umana esiste. Eccome se esiste».

Cristina e Luca sono riusciti a ripartire alle quattro del pomeriggio, dopo che era stato aperto un varco. E ieri hanno raccontato quei momenti: un inferno rimasto scolpito drammaticamente nei loro occhi e nella loro mente.

Il banco di nebbia che, verso le 9 di lunedì è calato improvvisamente sulla A21 ha causato, in entrambi i sensi di marcia, una decina di tamponamenti in cui sono rimaste coinvolte oltre sessanta persone e più di trenta mezzi, di cui uno è pure andato in fiamme. Il bilancio definivo è stato di di 62 feriti: 14 sono stati medicati sul posto, gli altri sono invece stati trasferiti nei nosocomi di Manerbio, Montichiari, Cremona e Chiari e nei principali ospedali di Brescia.

s.l.

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