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I DATI

Accoglienza migranti, metà dei comuni rimane a quota zero

Accoglienza migranti, metà dei comuni rimane a quota zero

di Luca Molinari

08 Febbraio 2024, 03:01

Il leggero calo dei migranti non deve trarre in inganno: si tratta di un dato temporaneo, che potrebbe essere presto ribaltato con i nuovi arrivi annunciati dal governo.

Le ragioni di questa diminuzione - si è passati da quota 1.278, a ottobre, agli attuali 1.164 migranti accolti - sono molteplici. Da un lato, fanno sapere dalla Prefettura, si sta assistendo al ritorno in patria di numerosi migranti ucraini accolti nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e dall'altro, ad alcuni trasferimenti fisiologici.

Per quanto riguarda la distribuzione dell'accoglienza non ci sono grosse novità rispetto ai mesi passati, i comuni del territorio rimangono spaccati a metà tra chi accoglie o non accoglie migranti. Sono 23 i comuni fermi a quota zero, contro i 21 che hanno deciso di aprire le porte a chi fugge da guerra e povertà.

Tra i territori «accoglienti» Parma fa la parte del leone, con 693 richiedenti protezione, seguita da Salsomaggiore (123 migranti) e Fidenza (43 persone). La maggior parte dei territori che accolgono ha numeri invariati rispetto ai mesi passati.

Ora però sul nostro territorio è atteso l'arrivo di altri cinquanta migranti, a cui si aggiungono le altre sei persone - destinate al centro di accoglienza di Martorano - che sabato sbarcheranno a Ravenna a bordo della «Geo Barents» assieme ad altri 128 migranti.

Il prefetto Antonio Garufi mercoledì sera, dai microfoni di 12 Tv Parma, ha lanciato un appello ai sindaci per promuovere un'accoglienza diffusa su tutto il territorio e ha fissato un incontro in prefettura nella giornata di domani. «Faccio appello alla collaborazione di tutti i sindaci, le istituzioni e associazioni di volontariato del territorio- ha affermato il prefetto - affinché si faccia quadrato attorno a un tema epocale. La volontà di superare Martorano c'è, ma se non si trovano altre risposte, rimane l'unica soluzione possibile».

Per quanto riguarda il centro di accoglienza di Martorano, il comitato «Gruppo unito anno uno», attraverso il Sindacato d'Azione, aveva presentato nei mesi scorsi una richiesta di accesso agli atti e il 21 febbraio si pronuncerà il Tar a riguardo.

Tra i sindaci invece Luca Musile Tanzi, primo cittadino di Salsomaggiore, lancia una proposta per fare in modo che anche chi non accoglie migranti possa essere solidale con gli altri territori. «Nella riunione in prefettura mi farò portavoce di una proposta - spiega -: Chiederò che, su base volontaria, i comuni che non ospitano migranti perché privi di spazi, contribuiscano economicamente a favore di quelli che li accolgono. Chi non aderisce si dimostrerà poco solidale su una tema importante che riguarda tutto il nostro territorio».

Andrea Massari, presidente della Provincia e sindaco di Fidenza, è chiaro: «Il governo deve stanziare più soldi per gestire l'emergenza, altrimenti non si trovano i gestori e le prefetture vengono lasciate sole. Non si può chiedere ai comuni di sostituirsi a una funzione dello Stato».

Ettore Brianti, assessore al Welfare del Comune di Parma, ribadisce: «Per fare accoglienza diffusa serve l'impegno di tutti. Abbiamo più di venti comuni che non accolgono nessuno. Capisco tutto, ma sarebbe sufficiente accogliere cinque persone per comune per chiudere Martorano, non è certo impossibile». «Chiediamo al governo e ai parlamentari del territorio di accelerare l'assegnazione degli appartamenti confiscati per poter fare la nostra parte - dichiara Nicola Cesari, sindaco di Sorbolo-Mezzani -. Non avendo più immobili a disposizione, chiediamo che da Roma qualcuno acceleri queste procedure che sembrano volutamente dimenticate».

Luca Molinari

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