LUTTO
Martino Lodi non c’è più. Se ne è andato a 79 anni. E con lui se ne va un pezzo di storia dello sport della città, ma soprattutto una persona buona, gentile, sempre con il sorriso sulle labbra.
Così lo stanno ricordando in queste ore i podisti di Parma, che per una vita hanno condiviso con Martino la passione per la corsa. Sportivo a 360 gradi, dopo aver appeso le scarpette al chiodo era prassi vederlo tra i volontari nell’organizzazione delle corse su strada, a partire da quella Parma Mezza Maratona che lui ha letteralmente visto nascere. Per questo, la sua assenza una settimana fa alla Athletes’ Run, per lui un appuntamento immancabile, era apparsa strana. Nelle ultime settimane la famiglia aveva preferito mantenere il riserbo sulle condizioni di salute, che si erano improvvisamente aggravate; fino a ieri mattina, quando la notizia della sua scomparsa è iniziata a circolare tra i tanti che lo conoscevano e gli volevano bene.
«L’ho visto l’ultima volta pochi giorni fa, in ospedale - racconta Marcello Gerbella del Circolo La Lanterna, organizzatore della gara di Vicofertile e amico storico di Martino -. E nonostante tutto siamo finiti a parlare di corsa. Mi ha chiesto com’era andata la gara, chi aveva vinto». «Siamo stati amici per 40 anni - continua -. Correvamo insieme, abbiamo partecipato alle maratone più importanti, in Italia e all’estero». Dopo aver vestito la maglia dei Marciatori Parmensi, Martino aveva fondato sul finire degli anni '80 l’Atletica Cral Barilla, in seno all’azienda per cui aveva lavorato fino alla pensione. «Era uno sportivo a tutto tondo - continua Gerbella -. Ha fatto sci di fondo, e durante il militare nei Bersaglieri si è avvicinato alla corsa. Ha smesso pochi anni fa, ma non sapeva stare senza far niente, così aveva iniziato ad andare in bici. Frequentava il circolo, era sempre di compagnia e disponibile a dare una mano per ogni festa». «Era un concentrato di positività e voglia di fare - gli fa eco Antonella Venturini, dell’Atletica Cral Barilla -. Era impossibile non volergli bene. Alla vigilia di Natale era in Cittadella, a organizzare la corsa, come ogni anno. Aveva sempre un sorriso, una parola di incoraggiamento per tutti. Con lui se ne va un pezzo di storia». Lo sa bene anche Mauro Biondini che quella storia, insieme a Martino, l’ha scritta. «Ci siamo conosciuti nei primi anni '70 e quanto ce le siamo suonate in pista!», ci racconta. Avversari nello sport, amici nella vita. «Martino era estroverso, solare, di una gentilezza incredibile. Ed era bravissimo a organizzare le trasferte di squadra: al primo autogrill apriva il tavolino, tirava fuori pane e salame e imbastiva un ristoro. Per anni è stato al mio fianco per la Parma Mezza Maratona, era uno dei miei fidati “pretoriani”».
«Per me era come un fratello - aggiunge con la voce commossa -. Mi consola sapere che ha potuto fare sport come piaceva a lui fino all’ultimo». «Aveva un’energia inesauribile - aggiunge Luigi Passerini, segretario generale del Cus Parma -. Ogni anno aspettava la chiamata per mettersi al lavoro per la Mezza Maratona. Sono senza parole - aggiunge -. Gli sportivi non mollano mai e lui fino all’ultimo ha tenuto duro. Ma per noi è una perdita umana enorme».
Laura Ugolotti
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