Colorno
Colorno C’è grande cordoglio in paese per la tragica scomparsa di Vincenzo Liguori, il sessantenne colornese deceduto lunedì sera attorno alle 18 mentre, alla guida del suo camion, si trovava all’altezza di Sanguinaro.
Anche se a confermare l’ipotesi che già dai primi momenti si era fatta strada potrà essere solo l’autopsia, sembra che a stroncargli improvvisamente la vita sia stato un malore, proprio come tanti anni fa era successo al papà Gennaro.
E proprio il papà, a cui il destino ha voluto crudelmente accomunarlo, gli aveva instillato la passione per i camion: i colossi delle strade di cui Vincenzo conosceva ogni segreto.
«Vincenzo ha passato tutta la vita sui camion – ricorda la moglie Elisabetta -. Il papà aveva una ditta di autotrasporti a Terravecchia, in provincia di Cosenza, e lui, ancora bambino, amava salire in cabina e immaginarsi alla guida: ha imparato a guidare nel piazzale ben prima di averne l’età».
Appena presa la patente, Liguori ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia fino a quando, dopo la morte del padre, si è trasferito nel parmense, alle dipendenze di una ditta di trasporti della zona. E durante i suoi lunghi viaggi per lavoro la sua strada ha incrociato quella di Elisabetta.
«Ci siamo conosciuti a Foligno e, siccome nel giro di poche settimane sarei dovuta venire a Parma per un corso di formazione, ci siamo tenuti in contatto».
Da allora non si lasceranno più, e dalla loro unione nasceranno Giulia, Andrea e Michela. Insieme, nel 2003, si trasferiscono a Colorno e Vincenzo continua il lavoro che era la sua passione, coltivando insieme a moglie e figli le altre sue tante passioni.
Carattere allegro e simpatico, Liguori amava trascorrere tempo nella natura, magari raccogliendo funghi, oppure in sella alla sua moto, o anche dedicarsi alle piccole riparazioni in casa.
«Era pieno di inventiva: si ingegnava fino a quando non riusciva a sistemare le cose come voleva» racconta la moglie con un sorriso carico di nostalgia. Momenti e aneddoti si affollano nella mente, mentre in casa continua il mesto viavai di amici e parenti. Fino a lunedì sera, quando il suo libro della vita si è chiuso per sempre.
«Alla mattina Vincenzo era andato ad Alessandria e, al rientro, si sarebbe dovuto fermare a Vicofertile» rivela Elisabetta. Un ritardo in uno scarico aveva però modificato il programma e la direzione era diventata quella di casa.
Poi, a Sanguinaro, il malore fatale. E, forse, compreso quello che stava accadendo, la sua grande abilità al volante e la sua generosità gli hanno fatto dirigere il camion fuori dalla sede stradale, evitando così che la tragedia coinvolgesse altre persone. Una generosità che è però anche cifra distintiva della famiglia, che, in attesa di potergli dare l’ultimo saluto con la preghiera, ha scelto di ricordare il congiunto chiedendo di destinare eventuali offerte in sua memoria alla Pubblica Assistenza di Colorno.
Chiara De Carli
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata