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Addio a Ernesto Bezza, il medico che amava la Bassa

Addio a Ernesto Bezza, il medico che amava la Bassa

di Lorenzo Sartorio

17 Febbraio 2024, 03:01

E’ stato un guerriero sino in fondo, mostrando quel coraggio e quella dignità testimoniate tutta la vita, sia nella professione medica che nelle cose che amava fare, come lo stare a contatto con la natura e con la terra. Ernesto Bezza, nota e stimata figura di chirurgo ortopedico, è deceduto nei giorni scorsi all’età di 85 anni.

Parmigiano del quartiere Cittadella (figlio di Pietro, dapprima primario nel reparto di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Cesena e, quindi, del nostro Ospedale), dopo avere seguito tutti i corsi scolastici al Convitto nazionale Maria Luigia, volle seguire le orme del padre. Laureatosi brillantemente in Medicina nel nostro Ateneo , si specializzò in Chirurgia Ortopedica al «Rizzoli» di Bologna per poi prestare servizio nel reparto di Ortopedia presso l’Ospedale di Fidenza dove rimase fino alla pensione.

Carattere solare, aperto, persona dotata di grande altruismo e straordinaria generosità, una competenza ed una signorilità d’altri tempi, Bezza, era molto stimato sia dai colleghi che dai suoi allievi, non solo per le sue capacità scientifiche e professionali ma, anche, per quel tratto profondamente umano che mostrava con tutti ma, soprattutto, con i pazienti. Era uomo di sport, Ernesto, praticò infatti, rugby da giovane ma anche lo sci, la caccia, il golf e la vela. Ma l’hobby che lo attraeva maggiormente era la terra, la sua terra della Bassa, dove aveva fissato il suo buen retiro nella casa di Ragazzola dove conduceva un’azienda agricola alla quale era affezionatissimo. Si considerava un uomo del Po, uno di quei personaggi che danno del tu alle acque del «grande fiume» sia che siano calme oppure agitate. Acque, che Bezza più volte attraversò con la sua barca assaporando gli umori, i profumi, la nebbia, la brezza e le emozioni di quel fiume che, per la gente della Bassa, è da sempre padre e padrone se non una divinità. Dato il suo carattere molto gioviale e corretto aveva molti amici e, per qualche tempo, ricoprì la carica di presidente del Lions Club Parma. Era sposato dal 1967 con Anna dalla quale ebbe due figli: Pietro e Maria Paola ai quali era legatissimo come pure era il nonno adorato di Giovanni, Rocco, Leonardo e Mattia.

Il rito funebre si svolgerà questa mattina alle 10,15 nell’Oratorio dei Rossi in strada Garibaldi indi la salma sarà tumulata nel cimitero di Ragazzola, in quella terra che ha sempre molto amato.

Lorenzo Sartorio

© Riproduzione riservata

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