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TRIBUNALE

Perse il bancomat e un amico glielo clonò: condannato a un anno e mezzo

Perse il bancomat e un amico glielo clonò: condannato a un anno e mezzo

20 Febbraio 2024, 03:01

Allo strappo dato all'amico fino a Soragna fece seguire un altro «passaggio»: dei soldi dal suo conto alle proprie tasche. Prima usando il bancomat dimenticato dall'altro sull'auto con la quale gli era stato offerto il gentile accompagnamento e poi una versione clonata della tessera originale. Il tutto per un prelievo di 3.500 euro. Della serie, dagli amici mi guardi Dio (o i carabinieri) che dai nemici mi guardo io.

Bastarono pochi giorni alla fine dell'ottobre 2021 per un bussetano allora 36enne per mettere insieme la cifra. All'inizio, l'amico (di una trentina d'anni più vecchio) non s'era accorto di nulla, nemmeno di aver perso il bancomat. Quando se ne rese conto, chiese al 36enne se l'avesse ritrovato in auto, ottenendo una risposta negativa. Intanto, i primi prelievi erano già stati effettuati e, sulla base della ricostruzione fatta in denuncia dalla parte offesa, i carabinieri avevano deciso di controllare l'abitazione di colui che aveva dato un passaggio al l'uomo al quale veniva prosciugato il conto con prelievi tra Busseto e Soragna. Il bancomat non riemerse (sarebbe stato il futuro imputato a restituirlo al legittimo proprietario dicendo di averlo ripescato sotto un sedile), ma in casa vennero scovati attrezzi non proprio di uso comune: uno sfollagente, una pistola a salve priva del tappo rosso e un taser.

Intanto, i carabinieri continuarono a passare al setaccio le immagini delle telecamere di sicurezza delle vie adiacenti alle banche dei prelievi (due dei quali, per 1000 e per 600 euro, sarebbero stati effettuati con la carta clonata, dopo la restituzione dell'originale). Scoprendo che l'auto del 36enne era sempre stata inquadrata. A questo punto, a suo carico sono scattate denunce per «indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diverso dai contanti» e di porto di oggetti atti ad offendere. Il giudice Francesco Magnelli ha accolto le richieste del pm Massimo Porta. Per il primo reato, l'imputato è stato condannato a un anno di rbeclusione, per il secondo a sei mesi.

rob.lon.

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