IL GIALLO DI VIA SIDOLI
Sarà il corpo di Alessandra a dare le prime risposte. Per fare luce su ciò che è successo a quella donna dallo sguardo gentile, uscita di casa il 29 giugno, come ha raccontato il compagno Ermete Piroli, e mai più tornata. Nel tardo pomeriggio di ieri è stata effettuata la tac e per oggi è fissata l'autopsia su ciò che resta di quel cadavere rimasto forse per mesi nascosto tra piante e sterpaglie alla fine di via Sidoli. La tomografia potrà già chiarire se lo scheletro presenta fratture ma anche, per esempio, se ci sono fori di proiettile.
Accertamenti scientifici che dovranno scavare in un tempo ormai lontano, perché il cadavere è stato ritrovato il 2 febbraio scorso in un avanzato stato di decomposizione. Donatella Fedeli, il medico legale bolognese a cui ieri mattina è stato affidato l'incarico dal pm Silvia Zannini, avrà 60 giorni per depositare la relazione, ma è probabile che i tempi possano allungarsi. Complesse le domande a cui la specialista dovrà rispondere: il periodo e la causa della morte, ovviamente, ma anche eventuali patologie concomitanti di Alessandra Ollari, 53 anni, che, secondo quanto raccontato dal compagno, stava vivendo un periodo di grande fragilità psicologica. Il medico legale avrà anche a disposizione tutta la documentazione sanitaria di Alessandra, in particolare quella relativa agli interventi chirurgici a cui era stata sottoposta in passato. Eventuali prelievi di liquidi e tessuti saranno effettuati per poi procedere con gli esami istologici e tossicologici.
Nessuna delle parti offese è arrivata ieri mattina in procura, ma la loro presenza non era né obbligatoria né necessaria. C'erano gli avvocati difensori: Pierluigi Collura per Piroli e Roberto Orzetti, in sostituzione dell'avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell'associazione Penelope, per le cugine di Alessandra, Franca e Rossella Ollari. Sia il compagno che le parenti di Calestano hanno nominato un consulente che assisterà alle operazioni medico-legali: lo specialista parmigiano Nicola Cucurachi per Piroli e il medico legale perugino Luca Tomassini per le cugine. Il fascicolo, aperto lo scorso ottobre, è per omicidio a carico di ignoti.
Figlia unica di una famiglia benestante di Calestano, Alessandra era stata una studentessa brillante al liceo classico Romagnosi e anche alla facoltà di Economia. Un ottimo percorso fino a due esami dalla laurea, quando qualcosa si era spezzato. La morte dei genitori, poi, era un lutto che continuava a portarsi dentro. Da una quindicina d'anni al suo fianco c'era Ermete, l'uomo di cui né i parenti né le vecchie amiche hanno mai saputo nulla. Ma è stato lui a fare denuncia il giorno dopo la scomparsa di Alessandra. «Piroli risulta parte offesa in questo procedimento - sottolinea l'avvocato Collura all'uscita dalla procura -. Che idea si è fatto di ciò che è accaduto? Sicuramente vuole sapere cosa è successo. Non si spiega perché sia stata ritrovata lì. Tutti non ce lo spieghiamo».
Da via Marzabotto, in cui viveva con Ermete, alla fine di via Sidoli. Un paio di chilometri fino a quel prato. Che a primavera diventa un boschetto fitto.
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